Carige, ecco perché il salvataggio è durato 8 minuti: copia-incolla del decreto Gentiloni

Inutile affermare con gli slogan la diversità del decreto Gentiloni sulle banche rispetto a quello con cui il governo ha salvato Carige. Poco credibile anche la storiella dell’attenzione destinata ai risparmiatori e non ai banchieri, perché – di fatto – i due provvedimenti sono identici. Non soltanto nella sostanza, ma anche nella forma.

Carige, il decreto del governo è uguale a quello di Gentiloni

Nella giornata di ieri, è circolata molto la notizia della durata del consiglio dei ministri con cui il governo guidato da Giuseppe Conte ha salvato Banca Carige. Otto minuti. Che hanno battuto il record – urlato in aula dall’allora deputato Alessandro Di Battista – dei 18 minuti del Partito Democratico quando si è trattato di salvare le banche venete. Provvedimento contestatissimo dal Movimento 5 Stelle.

Gli otto minuti sono stati sufficienti semplicemente perché i due testi – quello del decreto di Paolo Gentiloni e quello dell’attuale governo – sono esattamente identici. Una sorta di copia-incolla istituzionale. Lo ha ricordato il Sole 24 Ore, che ha dato la notizia, lo ha messo in evidenza Enrico Mentana sui social network, pubblicando entrambe le versioni dei decreti.

Il copia-incolla del governo Conte su Carige

Per Carige, le cifre del salvataggio sono le seguenti: 3 miliardi di euro, attivabili fino al 30 giugno, di garanzie statali, a cui si va ad aggiungere un fondo pubblico da 1,3 miliardi per le coperture necessarie nei confronti dei risparmiatori. Poi, per il resto, basta leggere lo stesso decreto del 2016, il 237, quello varato dal governo Gentiloni: le regole sulle garanzie dello Stato e i meccanismi per la nazionalizzazione sono gli stessi. Uguale, ovviamente, anche la lunga serie dei riferimenti normativi. Insomma, davvero difficile dire che le due cose sono separate e diverse.

Inoltre, il decreto che ha salvato banca Carige è stato approvato in pochissimo tempo anche perché la sua eventuale applicazione circolava già da novembre 2018. Da quella data, infatti, il governo aveva iniziato a pensare a un provvedimento del genere. Il tempo per riflettere su modalità alternative di salvataggio di Carige, insomma, c’era. Evidentemente, la scelta del decreto Gentiloni è stata dettata da opportunità. A dispetto della propaganda di rito.

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