I carabinieri stanno indagando sul collega che avrebbe messo in contatto la signora del Pilastro e Salvini

29/01/2020 di Redazione

Anna Rita Biagini, lo ha affermato anche nel corso della diretta Facebook di Matteo Salvini e nel corso di successive interviste, sarebbe stata messa in contatto con lo staff del leader della Lega da un maresciallo dei Carabinieri, prima della celebre passeggiata per il quartiere Pilastro di Bologna nel corso della quale il numero uno del Carroccio ha citofonato a una famiglia tunisina chiedendo notizie di presunti spacciatori. Ora, la domanda che tutti si stanno facendo – anche all’interno dell’Arma – è: a che titolo un esponente delle forze dell’ordine ha avuto modo di contattare una cittadina per conto dello staff della Lega?

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Carabiniere Pilastro, le indagini interne dell’Arma

Stando a quanto riportato da Repubblica-Bologna, l’Arma dei carabinieri avrebbe avviato un’indagine interna per chiarire le responsabilità. Tanto più che la stessa persona sarebbe stata oggetto anche di un’indagine in seguito alla quale sarebbe stata sospesa dall’Arma. Una decisione non ancora attuata in virtù del ricorso presentato dallo stesso maresciallo dei Carabinieri.

Anche Andrea De Maria, parlamentare del Pd, ha annunciato una interrogazione parlamentare in merito alla questione: secondo il deputato, Salvini avrebbe commesso un atto molto discutibile che avrebbe potuto anche provocare disordini a livello di pubblica sicurezza. La questione sembra spinosa e rischia di rappresentare il vero simbolo della sconfitta della Lega alle elezioni in Emilia-Romagna.

Un primo indizio di ciò è stato dato da Facebook che, sebbene con ritardo, ha deciso di sospendere il video della citofonata di Salvini al Pilastro per violazione della privacy del ragazzo tunisino ‘accusato’ di essere uno spacciatore.

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