Gli insulti contro il ragazzo musulmano che è diventato Carabiniere
23/06/2019 di Redazione
Torino, caserma Cernaia. Con il suo bel sorriso, Badar Eddine Mennani ha giurato per diventare carabiniere. Origini marocchine della famiglia, di religione islamica, Badar si è presentato alla cerimonia insieme ai suoi genitori. L’immagine della madre con il velo che gli aggiusta l’uniforme dovrebbe renderci orgogliosi e dovrebbe rappresentare il multiculturalismo e la maturità che sul tema ha raggiunto il nostro Paese.
Carabiniere musulmano, gli insulti a Badar
Niente di tutto ciò. Badar Eddine Mennani, ribattezzato il carabiniere musulmano, è stato preso di mira per la sua religione e per la sua famiglia. Erroneamente, anche per le sue origini: lui è nato in provincia di Caserta, a Santa Maria Capua Vetere ed è italiano a tutti gli effetti. Non la pensano così le decine di persone che gli hanno rivolto insulti e osservazioni inappropriate sui social network.
Basta guardare nei commenti ai vari articoli pubblicati da diverse testate nazionali e locali. C’è un sentiment – non maggioritario, fortunatamente, ma estremamente diffuso e anche in maniera capillare – di odio e di risentimento nei confronti della storia di Badar Eddine Mennani. «Vergogna ..
I terribili commenti sul carabiniere musulmano
Inutile poi raccogliere i vari commenti che parlano di sostituzione etnica o che snocciolano presunti requisiti per entrare nelle forze dell’ordine che non si trovano in nessun bando di concorso pubblico (a questo si riferisce l’accertamento fino alla settima generazione, una pratica che riguardava la pubblica amministrazione, ma che si riferiva a procedimenti penali e non certo analisi su basi etniche, oltre al fatto che questi criteri sono ormai desueti e non applicabili).
La storia di Badar Eddine Mennani nell’arma procederà senza dare peso eccessivo a questa marea di commenti offensivi. Ma il nostro Paese deve riflettere su questo cattivismo che si sta sempre più sviluppando e che sta conquistando definitivamente il modo di comunicare sui social network.