Il capo della Polizia sul poliziotto che insulta le vittime di stupro: «Non saremo indulgenti»
05/09/2018 di Redazione
La Polizia di Stato ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti di Mauro Maistro, poliziotto in servizio presso il commissariato di Adria, in provincia di Rovigo, e segretario del sindacato indipendente di polizia di Rovigo, per le offese e gli insulti pubblicati sui social network. Lo ha confermato ieri il capo della Polizia Franco Gabrielli, a Venezia, dove si è recato per la mostra della Polizia scientifica. «Posso assicurare che non saremo né teneri né indulgenti», ha detto. Ne parla oggi Il Fatto Quotidiano.
Il capo della Polizia Gabrielli sul poliziotto smascherato dalla Lucarelli: «Non saremo teneri»
«Negli ultimi anni – sono state le parole di Gabrielli – abbiamo cercato di far comprendere ai nostri operatori la pericolosità del mondo social. Appartengo alla categoria di chi immagina e pensa che chi veste una divisa quando sbaglia lo fa due volte. Stento a riconoscere Maistro appartenente alla mia amministrazione». Il poliziotto è stato smascherato alcuni giorni fa dall’editorialista del Fatto Selvaggia Lucarelli su Facebook. Maistro sul web si scagliava contro gli immigrati, le istituzioni, perfino le ragazze vittime di stupro. Commentando ad esempio la vicenda dell’adolescente violentata a Jesolo, scriveva: «Queste ragazzine pensano di rimediare una canna facendo servizietti veloci agli spacciatori. Poi trovano quello che invece vuole il servizio completo e allora piangono perché le stuprano… storia vecchia come il mondo».
Sulla vicenda dei migranti a bordo della nave Diciotti dopo essere stati salvati nel Mediterraneo, poi, Maistro ha offeso la Guardia Costiera. «Mi piacerebbe – ha scritto – sapere a che gioco stanno giocano questi cazzoni della Guardia Costiera. Prima si vanno a prendere i negri dove non dovevano, ora vogliono sbarcare la merce andando di nuovo contro gli ordini. Non è che il comandante lo vedremo in qualche lista del Pd alle prossime elezioni? A quando il ritiro dei 40 denari?». Un messaggio violento è stato poi pubblicato per commentare il film ‘Sulla mia pelle’, prodotto da Netflix, che racconta gli ultimi 7 giorni di vita di Stefano Cucchi: «La celebrazione di una persona che valeva poco da vivo e che da morto è diventato un affarone». Ora Maistro rischia la sospensione se non la destituzione dalla polizia.
(Foto di copertina generica di auto con logo della Polizia di Stato)