Non ci sono le condizioni per far entrare più di mille persone negli stadi

Il comitato tecnico-scientifico ha opposto il suo rifiuto all'idea di portare al 20% la capienza negli impianti sportivi

26/09/2020 di Gianmichele Laino

Non una persona in più. Mille spettatori è il massimo della capienza stadi anche per le prossime settimane. La decisione del comitato tecnico-scientifico che coadiuva il governo nell’emergenza coronavirus era attesa per il pomeriggio del 26 settembre ed è arrivata in maniera inequivocabile. Tutte le ipotesi che parlavano di un innalzamento della capienza degli impianti sportivi al 20% delle loro possibilità sono tramontate, almeno per il momento.

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In questa fase, secondo gli esperti guidati da Agostino Miozzo, non ci sono le condizioni per portare più di mille spettatori nei campi di calcio di Serie A e di Serie B. Una decisione che era stata già abbondantemente anticipata dal ministro della Salute Roberto Speranza, la cui azione è stata sempre contraddistinta da un’estrema prudenza quando si è trattato di concedere riaperture e allentamenti delle rigide misure restrittive messe in campo per fronteggiare la pandemia.

In un sabato pomeriggio che si annuncia difficile per l’Italia anche dal punto di vista della crescita dei contagi, il comitato tecnico-scientifico non si è assunto la responsabilità di una concessione che poteva ulteriormente contribuire ad abbassare il livello di guardia rispetto al periodo che stiamo attraversando. Il comitato tecnico-scientifico ha valutato il fatto che gli stadi sono zone ad alto rischio contagi e che non ci si può permettere la loro riapertura in contemporanea al periodo di rientro sui banchi scolastici della popolazione degli alunni (8 milioni di persone), il cui impatto sulla pandemia dovrà essere ancora una volta valutato nei prossimi giorni, dopo il periodo di probabile incubazione del virus.

Dal punto di vista delle scuole, infatti, sono già 400 gli istituti scolastici interessati da almeno un caso di coronavirus e in circa il 10% di queste scuole sono scattate misure di profilassi molto dettagliate. Non ci si può permettere di favorire una seconda ondata.

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