Camilleri sul 25 aprile: «Salvini ha una mentalità fascista, Montalbano si dimetterebbe»

25/04/2019 di Redazione

«Non posso trattenermi dal dire che con il governo di oggi abbiamo un esempio lampante di mentalità fascista: è quella del ministro Salvini. Quella, chiamatela come volete, ma è mentalità fascista». Lo dice più volte Andrea Camilleri alle telecamere di Servizio Pubblico. In una lunga intervista rilasciata a Giuseppe Rolli, l’inventore del personaggio del commissario Montalbano ha voluto ricordare il 25 aprile e i suoi valori ai giorni nostri.

Camilleri su Salvini: «Ignorante, non conosce il senso della parola ideale»

«Oggi – dice Camilleri – molti italiani rimpiangono il fascismo e si sono dimenticati in virtù della loro scarsa memoria che già prima del 1938 e delle leggi razziali c’erano stati il bavaglio alla stampa, la censura sui libri da leggere, l’impossibilità di esprimere un parare personale, l’identificazione totale col capo, l’assassinio Matteotti, la morte di Gramsci, gli esili a Ventotene, gli arresti. L’italiano, e lo dico per i miei fratelli, ha memoria solo per due cose: Sanremo e la formazione di calcio della Juventus del 1930. Per il resto ha una labilità di memoria che fa spavento».

Eloquenti, dunque, le parole dello scrittore nei confronti del concetto di memoria e di memoria antifascista. Andrea Camilleri, in questa intervista, ricorda come il 25 aprile non sia stata una rissa tra comunisti e fascisti. Non bisogna dimenticare che c’erano i partigiani monarchini, repubblicani, democristiani, non soltanto quelli delle brigate Garibaldi: «Il 25 aprile da questa parte c’era l’Italia – ha detto Camilleri -: questo ignorante offende e mi sento a 93 anni fremere di rabbia perché offende i caduti di tutte e due le parti, anche dei giovani fascisti che andavano a morire perché credevano in un ideale sbagliato, ma ci credevano. Salvini non sa neanche il senso della parola ideale».

Camilleri spiega cosa farebbe Montalbano oggi

Oggi, Camilleri ripensa anche alla reazione del suo personaggio più famoso, Salvo Montalbano, se fosse vissuto in questo clima: «Quando ci fu il G8 a Genova Montalbano meditò di dimettersi dalla polizia – ha chiuso Camilleri -. Oggi come oggi, a limiti di età raggiunti, si dimetterebbe con molto dolore ma credo che non potrebbe convivere. Non ha fatto il partigiano, ma credo che una tessera dell’ANPI, che io mi onoro di avere, gliela si potrebbe dare».

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