Adesso è ufficiale: Zuckerberg dovrà deporre in Aula per lo scandalo Cambridge Analytica

Il Ceo di Meta sarà interrogato nell'ambito della causa mossa dagli utenti nei confronti dell'utilizzo di dati emersi in quello scandalo datato 2018

21/07/2022 di Enzo Boldi

Il cambio di nome della società madre non ha bloccato – come ovvio – la causa intentata per conto degli utenti dal tribunale della California nei confronti di Meta. Secondo i documenti depositati dall’attorney general di Washington, Karl A. Racine, sarà chiamato alla sbarra, per una deposizione, anche il fondatore di Facebook Mark Zuckerberg. La notizia era nell’aria, ma la conferma è arrivata solamente nel corso delle ultime ore. E la testimonianza dell’imprenditore sarà fondamentale per chiarire le sue responsabilità nello scandalo Cambridge Analytica.

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Non c’è ancora una data – ma il tutto potrebbe essere calendarizzato nei prossimi giorni – per l’interrogatorio di Zuckerberg, ma una cosa è certa: davanti al giudice, il Ceo di Meta dovrà rispondere di quell’accusa mossa da moltissimi cittadini: aver utilizzato i dati raccolti da quella società di consulenza per profilare gli elettori (e pubblicare sulla loro timeline di Facebook annunci personalizzati a fini politici). Un tema importante, soprattutto per via delle aderenze tra quella società e il team elettorale di Donald Trump. E, come rivelato dal The Guardian, un comportamento analogo avvenne nel 2016 nel Regno Unito, al tempo del voto sulla Brexit.

Cambridge Analytica, Zuckerberg dovrà deporre in Aula

E dopo le deposizioni al Congresso USA e la multa da 5 miliardi di dollari emessa dalla Federal Trade Commission (FTC) nel 2019, ora Zuckerberg dovrà rispondere dello scandalo Cambridge Analytica davanti a un giudice. Nel corso degli anni, dal 2018, le cause contro Facebook (ora Meta) si sono moltiplicate. Ma questa, quella che si sta consumando nel tribunale della California, sarà la prima a cui saranno costretti a partecipare anche i vertici dell’azienda (perché non ci sarà solo il Ceo, ma anche la ex COO – Chief Operating Officer, ovvero il direttore generale – Sheryl Sandberg). Il tutto dovrebbe avvenire, secondo quando indicato dai documenti depositati in Aula, entro i prossimi due mesi.

(foto IPP/Capital Pictures)

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