Le regole di Google che bloccano un’app utilissima per combattere il diabete infantile
Google non permette alle applicazioni in vendita nel Play Store di inviare messaggi sms, esterni - dunque - all'app stessa
25/07/2022 di Redazione

App funzionali, che possono essere considerate addirittura salvavita e che – per inciso – sono addirittura approvate dal servizio sanitario nazionale. Eppure, se qualcosa del loro funzionamento va contro le regole di Google (ma questo potrebbe valere anche per altri Big Tech che operano nel settore), non sembrano esserci eccezioni che tengano. È quello che è successo, ad esempio, all’app CamAps FX, studiata per tenere sotto controllo il diabete infantile e approvata dalla National Healty Agency del Regno Unito. Una sua funzione, nel dettaglio, andrebbe contro le policies dell’app store di Google (il Google Play Store) e – per questo motivo – è stata fortemente limitata proprio dal colosso di Mountain View.
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CamAps FX è stata fortemente limitata da Google a causa della sua funzione sugli sms
L’app, come dicevamo, serve a monitorare il diabete infantile. Per farlo prevede degli sms di alert – da inviare ai genitori o ai tutori del bambino che viene monitorato – quando, ad esempio, il corpo non può produrre insulina e non si trova nelle condizioni di funzionare correttamente. Il segnale arriva quando i livelli di glucosio nel sangue dei bambini sono al di fuori dei parametri di regolarità previsti, un sistema che l’NHS britannico ha ritenuto fondamentale per il funzionamento dell’applicazione e per la sua approvazione in quanto presidio sanitario. Questi sms vengono inviati, però, al di fuori dell’applicazione. Un sistema che viene visto in maniera molto favorevole dagli utenti dell’applicazione stessa, ma non da Google che non prevede questa possibilità all’interno delle sue policies.
Dunque, la funzionalità è stata bloccata. Permane, invece, la possibilità per l’app di inviare messaggi attraverso il sistema bluetooth (ma è agevolmente intuibile che questo sistema funzioni soltanto quando i dispositivi del bambino e del suo tutor sono molto vicini tra di loro) o la possibilità per lo sviluppatore dell’applicazione – l’azienda Camdiab – di inviare messaggi in cloud, sostenendo dei costi molto più alti per andare avanti con questa funzionalità. E il lavoro di 15 anni degli sviluppatori – utile anche a ottenere l’approvazione del sistema sanitario nazionale britannico – viene quindi fatto passare in secondo piano a causa di un cavillo nelle regole di approvazione dei contenuti da parte del Google Play Store.