Il calo demografico italiano: in cinque anni una perdita equivalente a tutta la provincia di Genova (o Venezia)
13/07/2020 di Enzo Boldi
In Italia non si fanno più figli e molti cittadini – in particolare i più giovani – si cancellano dagli uffici anagrafici decidendo di andare e stabilirsi all’estero. È questo il quadro dell’ultimo rapporto pubblicato dall’Istat sui dati demografici nel nostro Paese. E se è evidente – così come accade da qualche anno – un calo nascite da Nord a Sud (ma particolarmente concentrato al Centro), è palese anche come molte persone decidano di lasciare il Paese migrando all’estero.
LEGGI ANCHE > L’Odissea del ‘bonus bebè’
I dati raccolti, ovviamente, non fanno riferimento al 2020 e quindi non sono viziati dall’emergenza sanitaria in corso. Si tratta di un resoconto che, come da tradizione, parte da numeri raccolti fino al 31 dicembre del 2019, dando un raffronto tra gli ultimi due anni e creando una curva statistica per un periodo ancor maggiore. «Al 31 dicembre 2019 la popolazione residente in Italia ammonta a 60.244.639 unità, quasi 189 mila in meno rispetto all’inizio dell’anno (-0,3%). Rispetto alla stessa data del 2014 diminuisce di 551 mila unità, confermando la persistenza del declino demografico che ha caratterizzato gli ultimi cinque anni», dice il rapporto Istat.
Calo nascite, soprattutto al Centro
A trainare verso il basso il numero della popolazione italiana è, come da molti anni a questa parte, il calo nascite. Rispetto al 2028, infatti, sono stati registrati poco più di 420mila nuovi nati nel nostro Paese, un dato in ribasso del 4,5% (circa 19mila in meno) rispetto alla precedente rilevazione: «Nel corso del 2019 la differenza tra nati e morti (saldo naturale) è di -214 mila unità». Un dato che fa riflettere e che, se sommato al numero dei decessi e a quello degli italiani che decidono di lasciare il Paese, mostra uno scenario molto complicato.
Come aver perso la provincia di Genova o Venezia
Perché non solo non si fanno meno figli. Molti italiani, il 16% in più rispetto al 2018, hanno deciso di cancellarsi dai registri dell’anagrafe italiana per trasferirsi definitivamente all’estero. Si parla di 182.154 che, nell’ultimo anno, hanno deciso di lasciare la loro terra natìa, l’Italia, per cercare fortuna fuori dai confini nostrani. Numeri mitigati dall’arrivo di cittadini stranieri che, però, non modificano il trend in netto calo. Perché i numeri parlano da soli: «Il calo di popolazione residente è dovuto ai cittadini italiani, che al 31 dicembre ammontano a 54 milioni 938 mila unità, 236 mila in meno dall’inizio dell’anno (-0,4%) e circa 844 mila in meno in cinque anni: una perdita consistente, di dimensioni pari, ad esempio, a quella di province come Genova o Venezia».
(foto di copertina: da report Istat)