Il ragazzo lasciato fuori da una discoteca di Caldogno perché nero
31/03/2018 di Redazione
Un ragazzo di origini congolosi che frequenta il liceo scientifico Quadri a Vicenza è stato lasciato fuori da una serata organizzata nel locale notturno “Nordest” Caldogno. Secondo la ricostruzione della famiglia del giovane così come dei tre suoi amici che l’accompagnavano l’adolescente sarebbe stato fermato dai buttafuori della discoteca perché nero.
Il ragazzo lasciato fuori da una discoteca di Caldogno perché nero
Secondo il racconto del padre di uno dei ragazzi andati assieme alla serata insieme al loro amico nero, i bodyguard del “Nordest” li avrebbero fatti entrare senza problemi, bloccando però il ragazzo di origini congolesi all’ingresso. I tre avrebbero provato a chiedere spiegazoni, ma sono stati respinti dai buttafuori. La mamma di uno dei giovani che li aveva portati al Nordest in macchina è stata avvertita del problema, e dopo vari messaggi scambiati tra l’interno e l’esterno della discoteca arriva questa spiegazione: «Non lo fanno entrare perchè è negro», come scrive il Corriere della Sera.
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Un’altra annotazione fatta dalla mamma sembra indicare un problema di razzismo: secondo la signora tutti i ragazzi respinti all’ingresso erano di colore. Francesco Morana, il padre di uno degli adolescnti coinvolti , ha spiegato al Corriere della Sera di aver presentato un esposto all’Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali. Al Corriere il locale “Nordest” di Caldogno fornisce però una versione molto diversa, negando ogni discrimazione.
«Il razzismo non c’entra niente, abbiamo tutto l’interesse a far entrare più gente possibile per incassare: questi eventi costano. La festa delle scuole si tiene due volte l’anno, a Natale e a Pasqua, e ogni volta si presenta qualche grana. La vigilanza ha carta bianca, decidono i buttafuori chi far passare e chi no e se quel ragazzino è stato escluso la ragione è una sola: probabilmente l’ultima volta che è stato qui, ha combinato qualcosa. E chi non si comporta correttamente sta fuori, sia bianco, grigio, giallo, italiano, rumeno o africano. Tra gli stessi bodyguard ci sono stranieri. Tutti i genitori pensano che i figli siano dei santi ma quando ci sono eventi che coinvolgono i giovanissimi, emergono sempre problemi», spiega il responsabile del Nordest al Corriere della Sera.
Foto copertina: foto tratta dalla pagina Facebook del locale Nordest.