Con giocatori della Fiorentina, Sampdoria e Torino positivi ha senso riprendere gli allenamenti?
07/05/2020 di Redazione
In passato erano stati Patrick Cutrone, German Pezzella e Dusan Vlahovic a essere positivi al coronavirus. A loro si aggiungono altri tre calciatori Fiorentina positivi, più tre membri dello staff tecnico della squadra di serie A. Con questo risultato, offerto dall’esito dei tamponi che sono stati effettuati in questi giorni sulle squadre del massimo campionato di calcio in vista di una possibile ripresa degli allenamenti il 18 maggio, sembra davvero impensabile poter anche solo immaginare una ripresa delle competizioni sportive entro la fine della stagione. Anche nella Sampdoria si sono riscontrati quattro casi di positività: tre nuovi asintomatici e un caso di recidiva rispetto alle analisi effettuate all’inizio della pandemia. E un tampone positivo è stato analizzato anche nella squadra del Torino.
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Calciatori Fiorentina positivi: sei casi nella rosa della Viola
L’esito delle analisi, infatti, ha aperto una parentesi di riflessione su un argomento che tutti, a quanto pare, avevano dato per scontato: il fatto che il campionato italiano, sulla scia di quello tedesco che potrebbe riprendere addirittura nella prossima settimana, potesse essere portato a termine prima della stagione autunnale e, di conseguenza, prima della partenza del campionato 2020/2021.
Tant’è che anche il vertice di oggi tra la FIGC e il comitato tecnico scientifico non ha dato l’esito risolutivo che si stava aspettando. Dalla riunione si attendeva infatti il via libera alla ripresa degli allenamenti in gruppo a partire dal prossimo 18 maggio, corollario ultimo di una prima ripresa blanda dell’esercizio fisico dei calciatori a livello individuale. Da questa data, poi, sarebbe iniziato il countdown verso l’inizio delle partite e il via libera all’ultima parte della stagione. Ma, proprio in virtù di queste variabili, sembra essere impossibile pianificare il tutto.
Non si conoscono ancora i nomi dei componenti della squadra viola e blucerchiata positivi al coronavirus, per ovvi motivi di privacy. Ma la loro identità conta davvero poco. Quel che conta è che, in queste condizioni, non si possa davvero riprendere, a meno di non voler mettere a serio rischio la salute dei calciatori, delle loro famiglie e dello staff tecnico delle squadre di serie A.