De Luca, dopo il “contagio zero”, punta ai “cafoni zero”: «Vietati festini e pippe varie»

22/05/2020 di Redazione

Il venerdì di Vincenzo De Luca. Ovvero quel momento della settimana in cui il governatore della Campania si prende la scena e lancia uno slogan destinato a diventare tormentone per tutti i giorni, fino al venerdì successivo. Ormai, in periodo di emergenza coronavirus e di lockdown (ma, a quanto pare, il format funziona anche con la ripresa delle attività) ci si diverte con poco. Così, mentre da un lato il governatore ha spiegato le sue misure di contenimento contro la movida, illustrando il divieto dell’apertura delle attività commerciali dopo le 23 di ogni sera, De Luca ha anche motivato la scelta con una frase destinata a entrare nel suo best of: la cafoneria zero.

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Vincenzo De Luca e l’obiettivo cafoneria zero

«Cogliamo l’occasione per sviluppare non solo una campagna per avere una epidemia zero, ma anche per una cafoneria zero. Potrebbe essere valida anche a livello internazionale: no boor. Altro che feste, festini, carnevali e pippe varie: dobbiamo arrivare a zero contagi e vi chiedo di aiutarci ad aiutarvi. Vorrei chiedere a un padre di famiglia cosa farebbe di fronte a migliaia di ragazzi che si affollano e che bevono dalla stessa bottiglia. Noi vogliamo tutelare i nostri figli ed evitare di chiudere di nuovo tutto».

Vincenzo De Luca sottolinea come queste misure siano state prese nell’interesse dei cittadini, ma allo stesso tempo chiede che si possa tornare anche ad attribuire un valore diverso allo stare insieme. Affinché non sia qualcosa di alienante e non sia un elemento negativo per la socialità.

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