Burioni sulle scuole: «La non riapertura delle scuole non è comunque priva di rischi»

Lo scienziato e virologo ha provato a chiarire i due punti centrali per la riapertura delle scuole

03/09/2020 di Ilaria Roncone

Roberto Burioni ha provato a rispondere a due domande che gli vengono spesso rivolte su coronavirus e bambini: «I nostri bambini corrono rischi?» e «I bambini sono importanti nell’infettare gli adulti?». La risposta è arrivata tramite il suo sito Medical Facts e lo scienziato ha specificato che «siccome ho una bambina di 9 anni che deve tornare in classe voglio condividere con voi alcuni dati oggettivi».

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Non riaprire le scuole non vuol dire che non ci siano rischi

Burioni afferma che «se da una parte c’è il rischio del Covid-19 e della sua diffusione, la non riapertura delle scuole non è comunque priva di rischi, privando i bambini della socialità e dell’istruzione». Bisogna quindi mettere queste due questioni sui due piatti di una bilancia e trovare il modo di «bilanciare questi rischi in una maniera complessivamente vantaggiosa per la società». Questo, secondo il parere dello scienziato, «è compito della politica e non della scienza».

Bambini e coronavirus

Alle due domande più frequenti sui bambini e sul coronavirus Burioni risponde, innanzitutto, alla questione mortalità nei minori portando come esempio gli Usa: «Qui si sono ammalati 476mila bambini, 4.163 sono finiti in ospedale e 101 sono morti. C’è da aggiungere che si è visto che Covid-19 può provocare raramente nei bambini una malattia infiammatoria che insorge qualche settimana dopo la guarigione. Sempre negli Usa sono stati registrati 649 casi confermati che hanno causato 11 morti (inclusi nel 101 menzionati sopra)». In merito alla contagiosità dei bambini che contraggono il Covid e al pericolo che possono comportare per gli adulti, Burioni è più dubbioso: «Qui la questione è molto più complicata perché i dati sono ancora contrastanti e contraddittori. Al momento, purtroppo, non è possibile fornire una risposta certa a questa domanda». Per capire meglio la questione occorre Personalmente « con attenzione cosa sta accadendo in altri Stati che hanno già riaperto le scuole e che dispongono di un’ottima organizzazione sanitaria. Un esempio? La Germania».

 

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