Buoni pasto: anche per stagisti e lavoratori temporanei?
Una questione che molte realtà si stanno ponendo con sempre maggiore insistenza
25/05/2022 di Redazione
Le soluzioni di buoni pasto proposte dalle aziende che si occupano di gestire questo tipo di benefit sono sempre più flessibili e facili da utilizzare. Al contempo anche l’Agenzia delle Entrate ha previsto la possibilità per le aziende di offrire i ticket restaurant anche a soggetti con contratti atipici o particolari. Si tratta di una forma di welfare che stimola la ripresa dopo un grave periodo di crisi, il fatto che sia rivolta anche ai giovani e a chi ha un contratto di lavoro atipico è quindi particolarmente importante.
I buoni pasto per gli stagisti
All’atto pratico chi sta seguendo uno stage non è sostanzialmente un dipendente di un’azienda. È però possibile ricevere buoni pasto durante lo stage grazie al fatto che qualsiasi soggetto che collabora in maniera continuativa con un’azienda può risultare tra i beneficiari del welfare dell’azienda stessa. Quest’ultima ottiene da questo tipo di proposta la possibilità di offrire di sé un’immagine migliore, oltre che una chiara dichiarazione di stima nei confronti degli stagisti e del compito che svolgono in azienda. Del resto tutti coloro che accettano la possibilità di svolgere in azienda stage e tirocini sono interessati a proporre in maniera positiva il proprio brand, anche per futuri dipendenti quali possono essere gli stagisti. La legislazione vigente quindi non prevede necessariamente questo tipo di benefit, che però l’azienda ha tutto l’interesse a proporre.
I buoni pasto per il lavoro temporaneo
Chi invece svolge un’attività temporanea o a somministrazione di fatto è un dipendente dell’azienda. In quanto tale può essere oggetto legittimo dei piani di welfare e dei benefit che ottengono coloro che hanno altre tipologie di contratto. Che il contratto sia temporaneo, atipico o part time è una questione che non influisce in alcun modo sui ticket restaurant, che sono previsti nel numero di uno per ogni giornata lavorativa svolta in azienda. Ricordiamo che stiamo parlando di uno strumento che risulta molto importante per tutti coloro che svolgono un’attività lavorativa, anche perché non concorre a comporre il loro reddito. Si tratta di un aiuto concreto delle aziende verso i propri collaboratori, ancora più apprezzato oggi a causa della crisi economica correlata alla pandemia.
Come funzionano i buoni pasto
I buoni pasto possono essere utilizzati in vario modo, la discriminante non è l’attività lavorativa che il singolo soggetto svolge. Quindi, che si tratti di un soggetto con contratto a tempo indeterminato, di un lavoratore atipico o di uno stagista, il ticket restaurant che si riceve è sempre il medesimo; può chiaramente variare l’ammontare “spendibile” con il singolo buono pasto. Ricordiamo che questo tipo di benefit ha lo scopo di offrire ai dipendenti la possibilità di gestire in autonomia la propria pausa pranzo, prendendosi un momento per sé e per consumare un pasto sano e gustoso. Si tratta di biglietti cartacei o di card elettroniche che possono essere usati per fare un ordine in un ristorante o in una tavola calda, per gli acquisti in un negozio o in un supermercato, oppure per la spesa online.