Ritorna ancora una volta la catena-truffa su WhatsApp sui buoni benzina Eni da 100 euro «contro la guerra»

Era già comparsa a marzo, in occasione dei primi giorni successivi all'invasione in Ucraina

08/08/2022 di Redazione

Era già iniziata a marzo, quando l’invasione dell’Ucraina era appena partita, ma già gli equilibri precari della situazione internazionale cominciavano a farsi sentire sul prezzo del carburante. Nel caos, nel momento di massima confusione, si vengono a creare le condizioni ideali per il diffondersi di bufale e di truffe. Esattamente come quella, che ha preso piede su WhatsApp, dei buoni benzina Eni da 100 euro, erogati presso le stazioni di servizio per protestare contro il governo e contro la guerra in Ucraina. Adesso, questa truffa è tornata prepotentemente sugli scudi, attirando anche l’attenzione di Federconsumatori.

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Buoni benzina Eni da 100 euro, ritorna la truffa su WhatsApp

Questo il testo che continua a circolare in catene immense, che coinvolgono decine e decine di account dell’app di messaggistica istantanea di proprietà di Meta:

«Da oggi tutte le stazioni ENI regaleranno 10.000 Buoni Benzina da 100€ per protesta contro il governo e la guerra. Qui sotto è spiegato come ricevere il buono prima che finisce». 

Ovviamente, la spiegazione non lascia spazio per nulla di buono: si presenta infatti un link, amo efficace per la truffa di phishing. Il form che comparirà alla schermata successiva, infatti, servirà semplicemente per attingere ai dati personali degli utenti: dello scontro da 100 euro sul carburante non c’è nemmeno l’ombra; in compenso – invece – gli utenti si vedranno sottrarre dati personali in quantità, pronti a essere rivenduti e riutilizzati per nuove truffe.

I tentativi di phishing online si stanno moltiplicando: l’utilizzo di WhatsApp per propagare il più possibile questi messaggi ingannevoli sta diventando una vera e propria costante. Il rischio – per chi clicca sui link – è quello di fornire dei dati personali che verranno utilizzati in maniera non legale o, addirittura, quello di avere accesso al dispositivo della vittima, senza che questa possa fare molto per difendersi.

Nessun commento da parte di Eni su questa vicenda: i truffatori hanno utilizzato il marchio della nota spa a sua totale insaputa. Ma è utile ribadire che non è stata portata avanti alcuna iniziativa promozionale, da parte di Eni, che preveda la distribuzione di buoni benzina da 100 euro presso i distributori di carburante.

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