Il Miur blocca il questionario sul «bullismo omofobico» nelle scuole umbre

07/12/2018 di Enzo Boldi

Il Miur ha bloccato un questionario sul bullismo omofobico, la violenza di genere e il razzismo nelle scuole che l’Università di Perugia voleva sottoporre agli studenti di 54 istituti umbri, da compilare in forma anonima. L’altolà è arrivato dopo la segnalazione fatta dal senatore leghista Simone Pillon – padre del Family Day – che ha invitato il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti a impedire che le domande venissero sottoposte ai ragazzi degli istituti scolastici dell’Umbria.

«Ho parlato con l’ufficio scolastico regionale e i questionari sono fermi. Li abbiamo bloccati – ha spiegato il ministro Bussetti al Corriere dell’Umbria -. Abbiamo chiesto di rivederne la formulazione e di cambiare le modalità di somministrazione del progetto». Le domande non sono state ideate dall’Università di Perugia, ma l’Ateneo si era fatto carico di proporle a 54 istituti, basandosi su una letteratura scientifica internazionale sul tema del bullismo omofobico e delle aggressioni (fisiche e verbali) nei confronti di omosessuali e stranieri.

Il questionario sul bullismo omofobico stoppato dal Miur

La segnalazione al Miur è arrivata dal Comitato del Family Day. Il loro massimo rappresentante, il senatore leghista Simone Pillon, già al centro di molte battaglie contro l’omosessualità, la teoria gender e le coppie di fatto, aveva già annunciato battaglia contro il questionario sul bullismo omofobico da sottoporre agli studenti, dichiarando a La Stampa: «Ancora una volta i bambini delle scuole umbre diventano cavie da laboratorio per l’indottrinamento gender». Alla fine (per il momento) sembra aver vinto la linea del senatore leghista, che è sempre più influente sulle decisioni del governo sul tema.

Lo zampino del leghista Simone Pillon

Al centro della questione ci sarebbero tre domande del questionario che andavano a toccare l’orientamento sessuale, politico e religioso degli studenti coinvolti. Come spiega a Il Fatto Quotidiano Federico Batini, professore associato responsabile della ricerca all’Università di Perugia, i quesiti sarebbero già stati modificati in base all’età degli studenti: «Di fronte alla polemica abbiamo anche immediatamente detto che già avevamo cancellato queste tre domande dal test delle medie».

(foto di copertina: Archivio Ansa)

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