La bufala della santità di Fabrizio Frizzi
11/04/2018 di Redazione
Nessuno ha mai manifestato la possibilità, alle condizioni attuali, che Fabrizio Frizzi possa diventare santo. Il popolare conduttore scomparso il 26 marzo 2018, la cui morte ha provocato una vera e propria ondata di commozione generale, era stato al centro di una cattiva interpretazione delle parole del postulatore carmelitano don Romano Gambalunga. Il settimanale DiPiù ha riportato, infatti, delle sue dichiarazioni, che sono state travisate.
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BUFALA FABRIZIO FRIZZI SANTO, LA PRECISAZIONE
Lo stesso don Romano Gambalunga ha ritenuto opportuno precisare il suo pensiero al settimanale Il Mio Papa: «Mi dispiace- ha affermato – che mi siano state attribuite cose che non ho detto. Per poter parlare di fama di santità, a meno di casi eccezionali, devono passare almeno cinque anni dalla morte. Al momento c’è quello che sappiamo tutti: la fama televisiva, la gentilezza, la generosità, la donazione del midollo. Ma non possiamo confondere l’impressione, l’emozione e la commozione per la sua morte con la santità, né lasciarci condizionare dall’entusiasmo».
Il processo per una eventuale santità, insomma, non sembra essere una cosa possibile al momento. Insomma, siamo ben lontani a quel processo record che portò alla santità di Papa Giovanni Paolo II pochi anni dopo la sua morte. Mancano, poi, degli elementi fondamentali per intavolare una causa di santità. Per questo motivo, don Romano Gambalunga ha voluto essere chiaro: «Desidero sia ben chiaro che al momento è impossibile parlare di santità per Frizzi».
BUFALA FABRIZIO FRIZZI SANTO, LE PAROLE DI DON GAMBALUNGA
Giornalettismo aveva criticato la versione riportata da DiPiù, sostenendo che riportare questo tipo di notizie poteva in qualche modo mancare di rispetto al sentimento di dolore collettivo provocato dalla morte prematura di Fabrizio Frizzi. Nella versione del settimanale di DiPiù, infatti, il processo di santificazione veniva ritenuto possibile: «di sicuro – si leggeva sulla rivista diretta da Sandro Mayer – questo consenso popolare così contagioso può essere interpretato come “fama di santità”, il termine con cui noi postulatori definiamo un primo segnale importante per aprire un processo di canonizzazione».
(FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MEO)