Bruxelles non accoglie la richiesta dell’Italia sulla nave Diciotti, Conte: «Ue ha perso altra occasione»
24/08/2018 di Gianmichele Laino
La riunione a Bruxelles di oggi, 24 agosto, sulla situazione della nave Diciotti era molto attesa, anche se non filtrava molto ottimismo. Adesso, sono le fonti ufficiali dell’Unione Europea a parlare di un accordo saltato sulla proposta italiana di ricollocamento dei 150 migranti che sono bloccati a bordo dell’imbarcazione della Guardia Costiera da quando, nella tarda serata del 20 agosto, ha raggiunto il porto di Catania.
Bruxelles niente accordo su Diciotti, le parole di Giuseppe Conte
La prima reazione è del Viminale, durissima: si tratterebbe, secondo il ministero dell’Interno, dell’ennesima dimostrazione che l’Europa non esiste più. Poi, a intervenire è direttamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha affermato: «L’Unione Europea ha perso una buona occasione: in materia di immigrazione non è riuscita a battere un colpo in direzione dei principi di solidarietà e di responsabilità. Ancora una volta misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti. L’Italia ne prenderà atto». Secondo Conte, infatti, non sono stati fatti passi avanti rispetto al consiglio europeo di giugno, anzi: alcuni Paesi – nella versione del presidente del Consiglio – in tema di migranti stanno proponendo una sorta di regolamento di Dublino mascherato, specialmente a proposito della redistribuzione dei migranti.
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Bruxelles niente accordo su Diciotti, cosa sono e cosa hanno deciso gli sherpa
Nelle ultime ore, si è svolta la riunione degli sherpa, ovvero delle persone così indicate dal gergo politico e giornalistico, che ricoprono il ruolo di funzionario a cui sono affidati compiti organizzativi estremamente complessi, proprio come quelli che riguardano la gestione del flusso dei migranti in Europa. L’Italia aveva chiesto uno sforzo agli altri Paesi dell’Unione Europea per il ricollocamento delle persone – in gran parte provenienti dall’Eritrea – che si trovano ormai da dieci giorni a bordo della nave della Guardia Costiera.
Uno dei punti principali su cui fanno leva gli altri partner dell’Italia nell’Unione è che, attualmente, il numero di migranti pro capite nel nostro Paese sia sceso molto e che, pertanto, non ci sia la necessità di trasferire 150 persone in altri Stati dell’Unione Europea. Pertanto, le parole grosse che, soprattutto da Luigi Di Maio e da Matteo Salvini, sono partite in direzione di Bruxelles non sembrano, al momento, aver sortito alcun effetto.
Bruxelles niente accordo su Diciotti, la bozza d’accordo strappata
Poche le speranze su un esito favorevole della riunione, dal momento che già da questa mattina gli altri Paesi membri avevano fatto sapere di non avere alcuna intenzione di accogliere parte dei 150 migranti della nave Diciotti. La dichiarazione d’intenti finale era stata preparata, ma alla fine non è stata adottata. Nel documento che era stato abbozzato, si leggeva che sarebbe stata trovata una soluzione condivisa sia sui migranti sbarcati in Italia, sia su quelli sbarcati recentemente in Spagna, nel pieno spirito di collaborazione europea. Tuttavia, sempre secondo le prime indiscrezioni, queste parole sono destinate a restare lettera morta.