Brindisi, aggrediscono e interrompono medici mentre operano un paziente per far visitare il proprio familiare

Una equipe medica è stata brutalmente interrotta durante una operazione chirurgica presso l’ospedale di Brindisi, il Perrino. A irrompere nella sala operatoria i familiari di un altro paziente, che pretendevano venisse visitato immediatamente. L’Ordine dei Medici condanna l’accaduto e sollecita l’Asl a mettere in sicurezza gli operatori sanitari.

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Durante la notte tra giovedì 30 e venerdì 31 gennaio i familiari di un paziente ricoverato presso l’ospedale Perrino di Brindisi ha preteso con violenza che il loro familiare venisse visitato. Dopo aver strattonato con forza il medico di guardia, hanno raggiunto la sala operatoria dove il primario, che pretendevano visitasse il congiunto, stava effettuando una operazione chirurgica che è stata interrotta.

Un episodio inaccettabile che solleva diverse problematiche, non solo sul comportamento dei pazienti o dei loro familiari ma anche delle norme di sicurezza a protezione del personale sanitario. Il presidente dell’Ordine dei medici Arturo Oliva ha infatti sollecitato «la direzione generale della Asl e la propria Area Tecnica» a «mettere in sicurezza  gli operatori sanitari con interventi ed attività di cui si è in attesa da anni, come il ripristino del punto di pronto intervento di polizia nel nosocomio per tutte le 24 ore, le porte delle sale operatorie blindate e chiuse, videocitofoni, telecamere».

«Gli operatori sanitari del Perrino, esasperati dai troppi episodi di intolleranza e prevaricazione e dai cronici ritardi nell’attivazione di detti interventi tecnici, – ha aggiunto Oliva – potrebbero arrivare a clamorose decisioni fino ad astenersi dalle attività sanitarie in quei posti dove  non ricorrono  le minime condizioni di sicurezza prima descritte», sollecitando anche le autorità competenti, «in particolare la Prefettura», ad operare interventi risolutivi.

(Credits immagine di copertina: Photo by Piron Guillaume on Unsplash)

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