Quando Briatore diceva che forse aveva preso il virus a dicembre: «Zangrillo mi ha detto che può essere»

Lo aveva affermato in un'intervista al Corriere della Sera in occasione dei suoi 70 anni

25/08/2020 di Gianmichele Laino

La notizia di Flavio Briatore ricoverato al San Raffaele di Milano a causa del coronavirus, in condizioni piuttosto serie, si è ampiamente diffusa questa mattina, dopo l’esclusiva de L’Espresso. Attualmente, l’imprenditore – che era stato uno dei più critici con il governo per la gestione dell’emergenza – è ricoverato nella struttura sanitaria privata della città meneghina, in attesa di un percorso di cura che potrebbe anche essere relativamente lungo. Tuttavia, Flavio Briatore si era detto già convinto di aver contratto il virus. 

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Briatore e Zangrillo, il sospetto di coronavirus già a dicembre

In occasione dei suoi 70 anni, a inizio aprile 2020, il Corriere della Sera aveva fatto con lui un’intervista a tutto campo, partita proprio dall’attualità e dal lockdown dell’imprenditore. In quella circostanza, Briatore aveva detto di aver avuto un sospetto relativamente al coronavirus già a dicembre.

Briatore e Zangrillo e l’intervista al Corriere per i 70 anni dell’imprenditore

«Oggi la sfida è restare vivo e salvare i posti di lavoro – aveva detto scherzando -. Ma forse io il virus l’ho già avuto, sono stato male a dicembre, il dottor Zangrillo mi ha detto che può essere». Il dottor Alberto Zangrillo di lì a qualche giorno diventerà uno dei volti televisivi più riconoscibili tra gli esperti chiamati a discutere nei talk show di pandemia e di evoluzione del contagio.

Ora, lo stesso Alberto Zangrillo – primario del San Raffaele – potrà senz’altro seguire da vicino il decorso della malattia in Flavio Briatore. Il suo parere sulla polmonite che aveva colpito Flavio Briatore a dicembre, lo si ricorda, non è ufficiale, ma era stato semplicemente riportato dall’imprenditore nel corso di un’intervista con il Corriere della Sera. Nel mese di dicembre, infatti, non si aveva ancora contezza del fatto che, probabilmente, il coronavirus fosse stato presente in Italia prima ancora della scoperta dello stesso virus in Cina, dei primi turisti cinesi positivi in Italia e del paziente uno di Codogno.

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