Il Regno Unito divorzia dall’Ue: il parlamento europeo approva l’accordo

Il dado è tratto: dopo tre anni, la Brexit si farà, tra due giorni. Dopo che Westminster ha approvato il testo portato avanti da Boris Johnson ottenendo anche il sigillo reale, la parola era passata al Parlamento Europeo che mercoledì 29 gennaio ha dato il via libera. Dal primo febbraio il Regno Unito non sarà più parte dell’Unione Europea, con il dovuto periodo di transizione.

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«Sono davvero toccato da questo dibattito che è stato in certi momento emozionante e ha avuto toni gravi» ha dichiarato il capo negoziatore della Brexit per il lato europeo Michel Barnier durante il suo intervento alla mini-plenaria tenutasi al Parlamento europeo aggiungendo che sebbene siano «addolorati dal risultato del referendum» c’è tutta l’intenzione di rispettare il volere espresso dai cittadini del Regno Unito ormai tre anni fa.  Ora il periodo di transizione verrà affrontato  con «lo stesso spirito senza aggressività ma difendendo gli interessi dell’Unione e seguendo principi ricordati da presidente von der Leyen» ha continuato Barnier, aggiungendo che «si può essere patrioti del proprio Paese ma anche europei ed europeisti».

Più malinconiche invece le parole pronunciate da David Sassoli durante la plenaria. Il presidente del Parlamento Europeo infatti ritiene che «dirsi addio è troppo è troppo impegnativo e definitivo» e che per questo preferisce pronunciare «solo arrivederci». Sassoli ha salutato il Regno Unito dicendo ai sudditi della Regina Elisabetta che «lasciate l’Unione Europea ma continuerete a far parte dell’Europa per i valori che ci tengono insieme e che ci uniscono profondamente», evidenziando come «abbiamo molto di più in comune di quanto ci divide».

Brexit è realtà: e adesso?

Dal primo febbraio quindi il Regno Unito lascerà formalmente l’Unione Europea: in concreto ci vorrà ancora del tempo perché le cose cambino radicalmente però. Scatterà infatti il periodo di transizione, per permette alla commissione competente europea e alla delegazione britannica di portare a termine i dettagli dell’accordo per quanto riguarda circolazione di merci e persone, il famoso fattore legato all’erasmus e al confine irlandese. La previsione di Boris Johnson è che ci vorrà all’incirca un anno, mentre Barnier ha ipotizzato che ce ne vorranno almeno tre. Salvo nuovi rinvii o proroghe.

(credits immagine di copertina: Pixabay License)

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