Brexit sempre più «spinosa». E la Bank Of England corre ai ripari
03/08/2018 di Gaia Mellone
Altro che heatwave: a Londra la vera emergenza rimane la Brexit. Le trattative non procedono, e sempre più Brexiters stanno abbandonando Theresa May. Adesso, dice la sua anche Mark Carney, Governatore della Banca d’Inghilterra, secondo cui la possibilità che il Regno Unito arrivi a dover lasciare l’Unione Europea a marzo 2019 senza un vero accordo è altissima e «spiacevole».
Brexit, il piano della Bank of England
Venerdì la Banca d’Inghilterra ha eseguito un test per prepararsi allo scenario peggiore. «Non si tratta di una predizione, ma solo di preparazione» ha sottolineato più volte Mark Carney. Ha poi spiegato che stress-test eseguito coinvolgeva «un calo superiore ad un terzo dei prezzi immobiliari, una salita di quasi 4 punti percentuali dei tassi di interesse, una crescita della disoccupazione fino al 9% e una recessione economica del 4%».
Il Regno Unito però potrebbe reggere il colpo, o almeno ce la dovrebbero fare le sue banche. «Il sistema finanziario sarà pronto per questa possibilità indesiderata» ha continuato Carney aggiungendo che molte questioni economiche spinose non possono essere risolte dalle banche, e che di fatti se ne stanno occupando le autorità europee e del governo inglese.
Brexit, le risposte ai commenti della BoE
Dopo le dichiarazioni rilasciate da Carney, il valore della sterlina è diminuito sui mercati scendendo al di sotto di $1.30. Le sue dichiarazioni sono arrivate un giorno dopo il voto all’unanimità dei policy makers di innalzare il tasso di interesse di riferimento dallo 0,5% allo 0,75%. È la seconda volta che succede dalla crisi finanziaria. Carney ha insistito che la decisione fa parte di un piano «limitato e graduale» per riportare l’inflazione al target del 2% (attualmente è del 2.4%).
Come riporta la Bbc, il Brexiter Peter Bone aveva sminuito gli avvertimenti del governatore della Banca d’Inghilterra come «un ennesimo esempio della corrente campagna di paura», ribandendo la linea scettica dei sostenitori del Leave che li ha contraddistinti fin dai primi scontri della campagna.
La risposta di Carney però, non lascia spazio a interpretazioni: «Abbiamo fatto questo innalzamento perché è la cosa giusta da fare adesso per l’economia, visto il percorso in cui si trova».
LEGGI ANCHE > Brexit? Mayexit: si dimette anche il ministro degli esteri Boris Johnson
Secondo le opinioni, e ci si raccomanda di prenderle come tali e non come previsioni, i tassi potrebbero arrivare ad alzarsi di un quarto percentuale per ciascuno dei tre anni successivi, portando gli interessi della Bank of England all’1,5%.
«Visto lo stato attuale delle negoziazioni per la Brexit, si stanno aprendo molti scenari diversi tra loro, e stiamo entrando in una fase cruciale – ha continuato Carney – Vediamo cosa succede, come si evolvono le trattative e quale sarà la transizione verso questo nuovo futuro».
(Foto da archivio Ansa. Credit: MICHAEL KAPPELER / dpa)