Cacciatore condannato a guardare Bambi una volta al mese per un anno intero
18/12/2018 di Gaia Mellone
C’è chi ritiene che la morte della madre di Bambi sia uno dei più diffusi traumi infantili. Così non deve essere stato per David Berry Jr, cacciatore di Brookline che nel Missouri è stato condannato ad un anno di detenzione e servizi sociali per aver ucciso illegalmente centinaia di cervi. In aggiunta, il giudice lo ha obbligato a vedere una volta al mese il film Disney, a cominciare dalla settimana prima di Natale.
Bracconaggio di cervi, il caso più grande della storia del Missouri
Quello che coinvolge David Berry Jr è uno dei casi di bracconaggio più grandi nella storia del Missouri secondo gli agenti di Conservazione. L’uomo ha ucciso centinaia di esemplari di cervi, abbandonando i loro corpi a decomporsi dove capitava. Il procuratore generale della contea di Lawrence, Don Trott ha dichiarato che «gli animali erano maschi da trofeo uccisi illegalmente», cacciati dall’uomo «per lo più di notte» e solo per le loro teste. Insieme a lui sono stati identificati come responsabili delle uccisioni anche altre due persone: David Berry Sr. di Springfield e Kyle Berry di Everton. Il trio è stato oggetto di un’indagine pluriennale da parte delle forze dell’ordine statali, federali e canadesi e degli ufficiali di conservazione che hanno coinvolto sospetti in Kansas, Missouri, Nebraska e Canada.
Bracconaggio in Missouri, condannato a guardare Bambi
Solo David Berry Jr però ha ricevuto la simbolica condanna dopo essersi dichiarato colpevole. I documenti giudiziari riportano che l’imputato «dovrà vedere il film di Walt Disney “Bambi”, con la prima visione in corso o prima del 23 dicembre 2018, e almeno uno di questi visioni ogni mese in seguito, durante l’incarcerazione dei Convenuti nel carcere della Contea di Lawrence». Il film Disney del 1942 racconta la storia di un cerbiatto la cui madre viene uccisa dai bracconieri, che si trova costretto ad affrontare la vita da solo insieme ad altri animaletti che diventano suoi amici.
(credits immagine di copertina: ANSA / PAL)