Per Borghi il Governo deve smetterla con i Dpcm e suggerisce “come fare”

Il leghista Claudio Borghi dice che i dpcm di Conte servono per farsi una statua e che lo stato d'emergenza non è giustificato

02/11/2020 di Ilaria Roncone

Per Claudio Borghi, tra i responsabili economici della Lega, i dpcm che il Governo continua a proporre sono uno strumento di “sovranità totale”, ideati da Conte per “farsi fare la statua”.  Un attacco duro, proprio nel giorno in cui il Premier si è presentato alla Camera per presentare le nuove misure di contrasto al Covid.

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Secondo Borghi Conte dovrebbe presentare i provvedimenti ogni settimana davanti al parlamento e presentare decreti legge (che devono essere ribaditi entro 60 giorni dal Parlamento in legge n.d.r.) piuttosto che insistere su singoli decreti ministeriali. L’esponente leghista sottolinea, in sostanza, che non esiste una situazione di emergenza al momento ed è inutile insistere sui dpcm che sono, sottolineamo, decreti emanati dalla presidenza del Consiglio dei Ministri in una situazione di effettiva emergenza dove è richiesta un’azione tempestiva, inconciliabile con il normale iter parlamentare.

Per Borghi il Governo non tiene conto dei “lavoratori che sono alla fame” e i “Presidenti di Regione non hanno le risorse per tutelare i lavoratori che stanno andando in rovina”. I cinque miliardi di euro per i ristori non sarebbero minimamente sufficienti per indennizzare attività e lavoratori. Ma il punto principale sono i dpcm che andrebbero, accantonati per ritornare nell’ambito della discussione e del confronto parlamentare. Un appello che non tiene conto della crescita significativa dell’epidemia e dell’appello alla tempestività dei provvedimenti da parre di medici e addetti ai lavori.

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