Borghezio non vuole la Turchia in Europa «manco per il c***o» | VIDEO

A Strasburgo siamo alla vigilia di un appuntamento molto importante per le sorti dell’Unione Europea. Il 15 marzo prossimo, infatti, dopo ben quattro anni dall’ultima volta, si tornerà a parlare della possibilità che la Turchia possa entrare nell’Unione Europea. In quella data, infatti, si terrà una riunione del Consiglio di Associazione Ue-Turchia. Mario Borghezio, eurodeputato della Lega, ha illustrato in un breve video con David Parenzo la sua posizione sul tema. La sua convinzione è ferma e viene espressa con i toni, al solito, fuori dalle righe: «La Turchia in Europa? Manco per il cazzo».

Mario Borghezio e la sua idea sulla Turchia in Europa

I negoziati per l’ingresso di Ankara nell’Unione Europea sono iniziati ormai nel lontano 2005. Da quella data, tuttavia, il radicalizzarsi delle posizioni di Recep Tayyp Erdogan, sempre più chiuso all’interno della penisola anatolica, hanno impedito qualsiasi tipo di interlocuzione. Negli ultimi anni, poi, la Turchia ha attraversato anche un periodo di instabilità interna (si veda il presunto colpo di Stato del 15 luglio 2016) che hanno impedito al Paese di avviare negoziati con altri partner europei.

Secondo Mario Borghezio, Erdogan è un «faccia di merda»

Secondo Borghezio la Turchia è uno Stato di polizia: «Nel Paese non c’è libertà – ha affermato l’eurodeputato della Lega -. Loro volevano far entrare novanta milioni di persone in Europa governate da un Erdogan che è una delle peggiori faccia di merda della politica internazionale». Stuzzicato da David Parenzo, che si trova nelle sedi dell’Unione Europea per ultimare il proprio libro in vista del voto del maggio prossimo, Borghezio ha specificato che in Parlamento si esprimerà con toni leggermente diversi (e per fortuna, potremmo aggiungere!), ma che il concetto di fondo che esprimerà è questo.

Occorre valutare l’opportunità che un eurodeputato appartenente a uno dei due partiti che si trovano al governo in Italia (e che, stando ai sondaggi, avrebbe la maggioranza relativa proprio alle prossime elezioni europee) possa esprimersi in questi termini nei confronti di un Paese straniero e del suo capo di Stato.

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