Il Book Prize 2019 incorona due prime donne: ecco perché è un record

Due libri talmente straordinari che hanno spinto la giuria del Book Prize – non con poche opposizioni- a infrangere le regole dell’ambito premio letterario. A riuscirci sono state Margaret Atwood e Bernardine Evaristo premiate rispettivamente per “The Testaments” e”Girl, Woman, Other”. Le donne che sono riuscite nell’impresa hanno anche stabilito nuovi record.

Il Book Prize 2019 incorona due prime donne: ecco perché è un record

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Il libro “The testaments” (“I testamenti”, edito in Italia da  Ponte alle Grazie) di Margaret Atwood è l’attesissimo seguito di The Handmaid’s Tale (I racconti dell’ancella), testo che ha vissuto una nuova ondata di popolarità grazie anche alla serie targata HBO. È la seconda volta che Atwood vince il Book Prize, che aveva gia ottneuto nel 200 con The Blind Assassin, ma con questo nuovo romanzo distopico infrange un nuovo record. A 79 anni, è l’autrice più anziana ad aver mai vinto il premio, e diventa la quarta persona ad aver fatto la doppietta.

Un record va anche a Bernardine Evaristo, pari merito con la Atwood per “Girl, Woman, Other”: è infatti la prima autrice di colore e prima inglese di colore a portarsi a casa il riconoscimento letterario dal 1969.

Non è la prima volta però che il premio viene diviso in due: era già successo nel 1974, con la vittoria di Nadine Gordimer e Stanley Middleton, e nel 1992, per i libri di Michael Ondaatje e Barry Unsworth. Dopo quell’anno le regole vennero cambiate affinché il premio di 50mila sterline non potesse essser «diviso o condiviso». Ma di fronte a queste due grandi prime donne, non c’è regola che tenga.

(Credits immagine di copertina: Instagram bernardineevaristowriter)

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