Bonus cultura, scoperta truffa: sequestri per oltre 1,5 mln
16 misure cautelari GdF e Procura Napoli, danno da 1,5 milioni
28/05/2022 di Redazione
Adescavano 18enni su Instagram per monetizzare illecitamente i “Bonus Cultura 18App” da 500 euro, causando così al Ministero della Cultura un danno superiore al milione e mezzo di euro: è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Napoli che, coordinata dalla Procura (sostituto procuratore Mariella Di Mauro) ha notificato oggi 16 misure cautelari: un arresto in carcere (nei confronti di un napoletano, commerciante all’ingrosso di computer), undici ai domiciliari (anche la moglie del negoziante), tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria e un obbligo di dimora. È quanto ha riportato l’agenzia di stampa Ansa.
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Al centro dell’indagine c’è proprio la coppia, marito e moglie, i quali attraverso dei procacciatori (cui spettava una quota di quei 500 euro) sono riusciti a “monetizzare” ben 3.300
Per spingere i 18enni a reclutare altri coetanei disposti a intascare illecitamente denaro contante con i “Bonus cultura 18app”, veniva pubblicizzata, su profili Instagram “intermittenti”, l’offerta: “Porta un amico e guadagni 50 euro”. La circostanza è emersa nell’ambito dell’inchiesta del Gruppo Investigativo Criminalità Economica Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, che oggi, coordinato dalla Procura partenopea, ha sgominato una delle associazioni a delinquere che, sui social, adescano 18enni per “monetizzare”, illegalmente, i “Bonus cultura 18app” del Ministero della Cultura, anche quest’anno rinnovati e riservati a neo 18enni che li possono utilizzare per acquistare, esclusivamente, in biglietti per cinema, musica, concerti, eventi culturali, libri, musei, visite a monumenti e parchi archeologici, teatro e danza, prodotti dell’editoria audiovisiva, corsi di musica, corsi di teatro e corsi di lingua straniera, nonché abbonamenti a quotidiani anche in formato digitale. Siccome il giro di affari era diventato vorticoso, i procacciatori (deputati ad adescare i 18enni), per evitare di attirare l’attenzione degli investigatori, hanno anche iniziato a far versare le loro quote sui conti correnti di amici e conoscenti compiacenti. È in corso, da parte degli investigatori, l’identificazione dei ragazzi che si sono prestati alla truffa ai danni del Ministero. È stato proprio su segnalazione del dicastero guidato dal ministro Franceschini che sono scattate le indagini.
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