E la Lega parla di ‘disguido’ con i commercialisti

Il messaggio che circola nella chat del Carroccio alla ricerca dei tre deputati che hanno chiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 euro

10/08/2020 di Enzo Boldi

Il ritornello è sempre lo stesso: è sempre colpa degli altri. In base alla stagione (e allo scandalo) la politica va sempre alla ricerca di terzi responsabili per qualsiasi cosa accada. E anche oggi, parlando del bonus da 600 euro chiesto e ottenuto da cinque deputati, il dito viene puntato su altri obiettivi. Ovviamente nessun partito ha responsabilità dirette per quanto accaduto, ma la questione morale non può essere spostata cercando artifizi tecnico-dialettici alla ricerca di una responsabilità esterna. Eppure nella chat del Carroccio sul bonus Covid Lega, si parla di ‘disguido’.

LEGGI ANCHE > Come la politica sta cercando di spostare l’attenzione dai parlamentari col bonus alle legge del bonus

Come riportato da Il Corriere della Sera, i vertici del partito di via Bellerio hanno avviato le proprie indagini interne per cercare di risalire all’identità dei tre deputati che hanno chiesto e ottenuto il bonus Covid da 600 euro. Per il momento, però, il silenzio più totale accompagna quella richiesta di chiarimento interno. Ma in quel messaggio si punta il dito sui commercialisti. Insomma, la classica mozione del ‘a loro insaputa’.

Bonus Covid Lega e il disguido con i commercialisti

«A seguito della notizia emersa in queste ore in merito al bonus di 600 euro percepito da 5 deputati vi richiediamo di verificare se per un disguido i vostri commercialisti ne hanno fatto richiesta e conseguentemente vi sono stati accreditati. Grazie». Appello inascoltato. Per il momento, infatti, nessun deputato del Carroccio si è fatto avanti per confermare ai vertici ci aver chiesto e ottenuto il bonus Covid Lega.

Sempre colpa degli altri

Nel frattempo, anche Italia Viva ha avviato la propria indagine interna, non ottenendo alcun riscontro rispetto a quanto indicato nella giornata di domenica dall’Inps. Ettore Rosato ha detto: «Questo modo di fare servizio pubblico da parte dell’INPS è barbaro. A noi di Italia Viva non risulta che alcun parlamentare appartenente al nostro gruppo abbia chiesto il bonus. Invitiamo formalmente INPS che ha diffuso questa informazione a smentire la notizia del nostro coinvolgimento o a rendere pubblici i nomi»

Share this article
TAGS