Solo il 9% dei genitori ritiene soddisfacente il bonus baby sitter

Questo è quanto emerge da una ricerca fatta da Yoopies, una piattaforma internazionale che permette di incrociare domanda e offerta di assistenza all’infanzia e servizi alla famiglia. Lo studio ha domandato alla community di famiglie iscritte come stiano facendo fronte all’emergenza coronavirus nella gestione dei bambini costretti a casa per la chiusura delle scuole.

LEGGI ANCHE >>> L’idea del ministro Bonetti di riaprire i parchi a turno per i bambini

Le difficoltà dei genitori che dal 4 maggio rientreranno a lavoro

Le grandi difficoltà delle famiglie italiane nella gestione dei bambini a casa durante l’emergenza coronavirus sono destinate ad aumentare. Se fino ad ora circa l’87% dei nuclei familiari presi in analisi ha avuto almeno uno dei due genitori a casa per occuparsi dei bambini – con tutte le comprensibili difficoltà nell’assisterli che ha chi ha fa smart working – dal 4 maggio la situazione cambia. Il 53% delle famiglie vedrà entrambi i genitori costretti a rientrare a lavoro dovendo scegliere a chi affidare i figli: nel 50% dei casi l’intenzione è quella di ricorrere a una baby sitter, nel 30% all’aiuto di parenti e amici e il 20% dei genitori che deve rientrare ancora non ha trovato una soluzione valida. Tra loro c’è anche chi pensa, fatti i conti, di sospendere ulteriormente l’attività lavorativa. Andando ulteriormente a gravare sul bilancio familiare, ça va sans dire. C’è inoltre da considerare anche che per il 75% dei genitori portare a termine i compiti lavorativi dovendosi occupare dei bambini risulta molto faticoso.

Bonus baby sitter e congedo parentale non saranno sufficienti

L’amara conclusione che emerge è che, considerata anche l’impossibilità di iscrivere i bambini ai centri estivi che normalmente danno supporto durante l’estate, il 67% dei genitori ha affermato che dovrà ricorrere – nei prossimi mesi – al baby-sitting. Il 48% degli intervistati ha già chiesto o intende richiedere il bonus baby-sitting, che è stato valutato soddisfacente solo dal 9% dei nuclei in questione. Alcuni hanno affermato che «il Bonus non copre nemmeno un quarto delle spese da sostenere per due bambini tenuti 8 ore da una baby sitter per 5 giorni alla settimana per i prossimi 5 mesi». Altri hanno fatto presente che, dato che l’emergenza “figli a casa” va avanti da maggio a settembre, «600 euro coprono solo un mese e il bonus baby sitter non è cumulabile con i 15 giorni di congedo parentale straordinario, che sono comunque pochissimi».

(Immagine copertina da Pixabay)

Share this article