Bocelli torna sul Covid: «Napoli ha fatto il diavolo a quattro dopo la coppa Italia e non è successo niente»

Dice di essere stato frainteso. Andrea Bocelli, nella serata del 27 luglio – dopo l’intervento in Senato a Roma – si è presentato sul palco della Milanesiana insieme al filosofo francese Bernard-Henri Lévy. Ha colto l’occasione per precisare alcuni aspetti del pensiero espresso nel pomeriggio, affermando che l’Italia sia un Paese strano: «Evidentemente sono stato frainteso – ha detto -. Come voi sapete, mi sono speso fin dl primo giorno con la Fondazione che porta il mio nome per aiutare chi era in difficoltà per il virus. Sono venuto a Milano, una città particolarmente colpita dal virus, per fare da qui una preghiera collettiva e per dimostrare che l’unica cosa di cui bisogna avere paura è la paura stessa».

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Bocelli su Napoli, l’esempio per dire di essere stato frainteso

Parole che hanno un tono diverso rispetto a quanto affermato nel pomeriggio (aveva detto di essersi sentito umiliato e offeso per il lockdown e per la privazione delle libertà personali che lo avevano portato anche a infrangere le regole che erano state previste dalle autorità italiane), ma che sostanzialmente confermano la sensazione di un Andrea Bocelli che non sembra più preoccupato per il coronavirus.

Bocelli su Napoli e la sua idea del contagio

Poi, pronuncia un altro passaggio destinato a suscitare ulteriori commenti: «Noto che anche qui, stasera, per fortuna siamo insieme e abbastanza vicini. Del resto, anche Napoli dopo la vittoria in coppa Italia ha fatto il diavolo a quattro e non è successo niente per fortuna. Io sono ottimista di natura». Andrea Bocelli ha preso come esempio proprio un episodio accaduto nella città di Napoli (festeggiamenti per le squadre di calcio che hanno ottenuto traguardi importanti, tuttavia, si sono verificati anche in altri luoghi d’Italia) e che non ha prodotto conseguenze particolarmente evidenti dal punto di vista del contagio.

Ma il fatto di aver citato un episodio folcloristico (tra l’altro collegato soltanto alla città di Napoli) non vuol dire mostrare di avere un’idea diversa in merito all’andamento del coronavirus nel nostro Paese: i focolai degli ultimi giorni dimostrano che episodi di assembramento vanno comunque evitati. Citarli non rappresenta in ogni caso una scelta comunicativa vincente.

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