La maggioranza sempre più spaccata sulla Tap: entra in scena anche Tony Blair

03/09/2018 di Enzo Boldi

Nel copione non scritto della realizzazione del Tap in Puglia entra in scena un altro attore che potrebbe diventare il protagonista principale nella costruzione del Gasdotto Trans-Adriatico che il Movimento 5 Stelle non vuole, ma che la Lega ha intenzione di portare a termine. Si tratta di una vecchia conoscenza della politica europea: il britannico Tony Blair. L’ex premier labourista inglese – che ora è consulente del gruppo che sta costruendo il Tap, incontrerà domani a Roma il leader del Carroccio Matteo Salvini.

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La strana coppia Salvini-Blair, il populista che incontra il laburista. Nella sceneggiatura, piena di colpi di scena, sulla costruzione del Gasdotto in Puglia, c’è anche spazio per l’incontro tra due anime politiche completamente differenti, ma quando si parla di affari gli ideali vengono messi in secondo piano. L’ex premier inglese, dal 2014 è stato ingaggiato come consulente dall’azienda che sta costruendo il Tap, con destinazione finale sulle coste del Salento.

Blair Salvini Tap, l’ex laburista che corteggia il populista

Un incontro per definire i piani – e le volontà – del governo italiano per la realizzazione del Gasdotto che dall’Azerbaijan dovrebbe importare gas in Europa. Diciamo «dovrebbe» perché, a differenza della Lega di Matteo Salvini, il M5S si è sempre dichiarato contrario al Tap, come ribadito anche ieri dal suo leader politico Luigi Di Maio: «Noi abbiamo sempre detto che si tratta di un’opera inutile – ha spiegato il Ministro dello Sviluppo Economico al Fatto Quotidiano, smentendo di fatto le dichiarazioni fatte dal Premier Giuseppe Conte dopo l’incontro con Donald Trump -. La Lega vuole farlo, ma ora analizzeremo costi e benefici. In linea di principio noi siamo e resteremo sempre No Tap». Di Maio dice che sono contro, ma che analizzeranno i costi. Insomma, ha mischiato le carte non prendendo une vera posizione.

Blair Salvini Tap, il Movimento 5 Stelle sembra fuori dai giochi che contano

E a fare rumore è il fatto che l’ex laburista Tony Blair, invece che interfacciarsi con il Ministro dello Sviluppo Economico, abbia scelto di «trattare» con Matteo Salvini, erigendolo – di fatto – a interlocutore principale e leader della Maggioranza di governo. Anche se per Alessandro Di Battista il leader della Lega è solo un socio di minoranza. Evidentemente, però, all’estero la percezione non è questa.

(foto di copertina: Prensa Internacional via ZUMA Wire)

 

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