Bird Box, le immagini del mostro censurato

Bird Box è il film originale Netflix più visto della storia della piattaforma. La trama, tratta dal romanzo «La morte avrà i tuoi occhi» di Josh Malerman, si sviluppa intorno a delle misteriose creature che con il contatto visivo innescano delle allucinazioni negli esseri umani, spingendoli a suicidarsi. Una delle scelte più celebrate dal pubblico è proprio quella di non mostrare mai l’aspetto di queste misteriose creature. Una decisione difesa anche da Andy Bergholtz che il mostro l’aveva disegnato, e che l’ha mostrato ai suoi follower su Instagram.

Bird Box: ecco l’aspetto del mostro censurato

In un’intervista la protagonista del film Sandra Bullock aveva descritto il terribile mostro come «un uomo verde con un’orrenda faccia da bambino, simile ad un serpente». In realtà il colore verde era semplicemente dovuto alla tecnica del green screen: l’attore, Dirk Rogers, che avrebbe dovuto interpretare il mostro indossava una tuta verde sulla quale sarebbero stati proiettati gli effetti speciali. Lo spiega su Instagram Andy Bergholtz, che ha condiviso sul suo profilo le immagini del volto della creatura misteriosa. «Ho scolpito almeno 3 o 4 variazioni sul disegno prima che fosse approvato» spiega lo scultore, raccontando che la versione iniziale aveva «un aspetto più aggressivo» ma è stato poi «rivisto alla fine per avere un aspetto più delicato». Il volto del mostro ricorda quello di un bambino, e non era casuale. Inizialmente la creatura sarebbe dovuta apparire in un incubo di Malorie: la protagonista infatti è nel pieno della gravidanza quando l’ondata di suicidi arriva nella sua città. Sarebbe stato quindi un modo per esorcizzare allo stesso tempo la paura di diventare madre e morire per mano dei misteriosi invasori. La scena è stata poi tagliata per decisione della regista Susanne Bier per mantenere alta la suspance fino alla fine. Una scelta vincente, sia per il pubblico che per la critica, ed elogiata anche da Bergholtz: «Alla fine, mi è davvero piaciuto il film e penso che sia meglio non mostrare il trucco» conclude nel post l’artista.

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(Credits immagine di copertina: frame dal trailer ufficiale)

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