Chi è Mattia Binotto, quello che ha fatto finire male Arrivabene
07/01/2019 di Enzo Boldi
La Ferrari cambia ancora. Dopo aver – in parte – rivoluzionato il proprio parco piloti con l’arrivo del giovanissimo Charles Leclerc al posto del più stagionato Kimi Raikkonen, la scuderia di Maranello ha deciso di cambiare anche la propria guida per quel che riguarda la Formula 1, con la promozione di Mattia Binotto a Team Principal. Il 49enne ingegnere di origini svizzere prende il posto che era occupato, fino a ieri, dal suo grande rivale interno Maurizio Arrivabene, che è stato sollevato dal ruolo da John Elkann.
Un cambiamento che era nell’aria. Complici i risultati non esaltanti – seppur in crescita – del Cavallino rampante nelle ultime stagioni e i rapporti non proprio idilliaci che negli ultimi anni, soprattutto dopo la morte di Sergio Marchionne, proprio tra Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto. Alla fine la Ferrari ha scelto di avere una sola testa di riferimento, optando per la promozione dell’ingegnere che ha legato la sua intera carriera al nome della rossa di Maranello.
Mattia Binotto in Ferrari da 24 anni
Era il lontano 1995 e alla guida delle due monoposto di Formula 1 della Scuderia Ferrari c’erano Jean Alesi e Gerhard Bergher. Il Cavallino rampante era in grosse difficoltà tecniche, conquistando una sola vittoria in quella stagione – con il pilota francese trionfante nel Gran Premio del Canada – e il terzo posto finale nel Mondiale Costruttori, a distanza siderale dalla Benetton, motorizzata Renault, di Michael Schumacher e dalle Williams guidate da Damon Hill e David Coulthard. E proprio da quelle difficoltà è iniziato il legame professionale tra Mattia Binotto – partito dalla Svizzera per poi completare i propri studi con un master a Modena – e la Rossa di Maranello.
L’ala protettiva di Sergio Marchionne
Dopo le difficoltà iniziali, Binotto ha iniziato la sua escalation in Ferrari. Prima da ingegnere motorista (ruolo ricoperto dal 1997 al 2003), poi da ingegnere dei motori da gara fino al 2007. Successivamente la promozione a capo degli ingegneri della Rossa fino al ruolo di alta responsabilità offerto da Sergio Marchionne nel 2016: quello di Chief Technical Officer, più comunemente detto ‘direttore tecnico’. Binotto deve molto al compianto Marchionne che per lui stravedeva fin dal suo arrivo alla guida della Ferrari. Ora il riconoscimento finale è arrivato postumo, con la promozione a Team Principal, scansando il suo rivale di sempre Maurizio Arrivabene.
(foto di copertina: Pablo Freuku/Pacific Press via ZUMA Wire)