Bergamo, un neonato positivo al test sul Coronavirus

Tra gli ultimi aggiornamenti coronavirus nel nostro paese spicca sicuramente la notizia di un neonato ricoverato (e non di una bambina di un anno, come riportato erroneamente all’inizio) in un ospedale di Bergamo e che verserebbe in gravi condizioni. Il caso è stato confermato nel pomeriggio di oggi. Il piccolo si trova all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo ed è risultata positivo al test per il coronavirus. A confermare la vicenda è il direttore della Terapia Intensiva dell’ospedale, Luca Lorini. L’addetto ai lavori ha parlato di «prognosi riservata» per la piccola specificando che la sua situazione va considerata come «un caso raro». Il medico ha infatti confermato che, nella stragrande maggioranza dei casi, «i bambini sono poco colpiti da questa malattia».

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Medici del Papa Giovanni XXII di Bergamo: «Siamo sotto pressione»

Con 126 pazienti e 4 casi gravi guariti i medici del Papa Giovanni di Bergamo fanno il punto della situazione e si dichiarano «sotto pressione». I direttori dei vari dipartimenti dell’ospedale coinvolti nell’emergenza stanno lavorando in sinergia. «In questi momento i primi quattro pazienti malati di coronavirus sono stati guariti e sono stati dimessi: erano entrati in ospedale nove giorni fa», hanno dichiarato nella conferenza stampa che si è svolta oggi pomeriggio. L’ospedale si dice ottimista rispetto all’organizzazione, considerato che «le guarigioni proseguiranno sempre di più. Più pazienti andranno a casa ma nel frattempo ne arriveranno di nuovi da curare. Fondamentale il lavoro che si svolge in Terapia intensiva». Anche da questo ospedale arriva la conferma: l’età peggiore per contrarre il coronavirus è over 65.

«I bambini affetti da coronavirus sono rarissimi»

Proprio i medici che hanno in cura il piccolo ci hanno tenuto a sottolineare come i casi di bambini affetti da coronavirus siano «rarissimi» poiché, come evidenziano le ricerche fatte, «hanno una maggiore capacità di guarire rispetto ai malati anziani». Questo fatto è dovuto alla «maggiore capacità di recupero» dei polmoni dei piccoli, che è di gran lunga migliore rispetto a quella degli adulti.

L’aggiornamento da parte della protezione civile e dell’ISS

Come spiegato nella conferenza stampa congiunta tra protezione civile e Istituto Superiore di Sanità, non si tratterebbe di una bambina di un anno, bensì di una neonata di pochi giorni. Notizia confermata anche dall’Assessore al Welfare Gallera: «È arrivato con sintomi alle vie respiratorie, il tampone è risultato positivo. Respira autonomamente e non è in una situazione particolarmente compromessa, ma è in isolamento».

(Immagine copertina da Pixabay)

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