Per Beppe Grillo bisognerebbe togliere il diritto di voto agli anziani

18/10/2019 di Redazione

Beppe Grillo torna a lanciare proposte provocatorie. Dalle colonne del suo blog, infatti, il fondatore del Movimento 5 Stelle interviene sul dibattito relativo all’estensione del voto ai sedicenni. Una proposta che, nelle scorse settimane – a partire da una suggestione di Enrico Letta e sulla scorta delle manifestazioni per il clima dei Fridays For Future – ha avuto ampi consensi. Come al solito, tuttavia, l’ex comico genovese va controcorrente e propone di togliere il voto agli anziani.

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Voto agli anziani, la proposta di abolirlo avanzata da Grillo

Beppe Grillo parte da un presupposto basato su dati Istat: «I dati dicono che nel nostro paese le persone che hanno più di 65 anni, vicine all’età della pensione, o che hanno già smesso di lavorare, sono oggi oltre 13 milioni e mezzo. La classe più numerosa è quella di coloro che hanno tra i 65 e i 69 anni, ma ci sono anche 17.630 centenari». Oltre a questo, propone la sua idea come un’ipotesi di scuola che, in passato, era già stata avanzata da illustri pensatori e teorici del reddito universale come   Philippe Van Parijs.

Non è la prima volta che Beppe Grillo propone di togliere il voto agli anziani. In passato, il fondatore del Movimento 5 Stelle, era partito dalla medesima riflessione in un tempo in cui i ragazzini minorenni non riempivano ancora le strade per protestare contro i cambiamenti climatici. Dunque, non c’è stato per lui un effetto Greta. Beppe Grillo la pensa così da sempre.

Voto agli anziani, il presupposto di Grillo

E parte da un presupposto di equità e giustizia sociale: i più anziani, dice, sono quelli meno interessati al futuro e allo sviluppo, per una questione ontologica. La loro condizione non permette di avere uno sguardo rivolto alle nuove generazioni e parte da un approccio egoistico a quello che è il dibattito pubblico. Si pensi a Quota 100: una misura che investirà, a regime, una porzione molto limitata di popolazione (su 60 milioni di italiani) e che pure costerà 20 miliardi di euro, praticamente il costo di un’intera finanziaria. Eppure, oggi, è una delle misure economiche più popolari.

Specchio di un Paese senza visione. Secondo Grillo, nell’avanzare questa proposta non ci può essere affatto l’accusa di discriminazione: «Gli anziani – dice Beppe Grillo – non sono un gruppo che può essere discriminato, come per sesso, etnie, o scelte sessuali, tutti diventiamo ugualmente anziani. Pertanto, una regola che tratta gli anziani in modo diverso dal resto della popolazione, influenzerà tutti allo stesso modo. Con un preavviso sull’attuazione di 5 anni, ad esempio, anche gli anziani di oggi non si sentirebbero messi in castigo».

FOTO: ANSA / CIRO FUSCO

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