Beppe Grillo non crede agli alberi distrutti dal maltempo
12/11/2018 di Gaia Mellone
Beppe Grillo ha esordito sul palco di Jesolo parlando di cambiamenti climatici. Dopo i disastri nel bellunese degli ultimi giorni, Grillo invita sul suo pubblico a non crederci: « Ho visto le foto, alberi caduti tutti uguali, pareva l’Ikea. La verità è che le catastrofi sono il nostro Pil, costruiamo e ricostruiamo».
La risposta alla battutaccia di Grillo: «incommentabile», «è un pagliaccio»
Una battuta davvero infelice, considerando che quegli alberi «tutti uguali» erano quelli amati da Stradivarius, e che i danni registrati nel bellunese per il maltempo ammontano ad un miliardo. Insomma, su tutto si può scherzare, ma considerando il ruolo politico che riveste Grillo da un po’ di anni, sarebbe stato più elegante evitare. Il presidente della provincia di Belluno Roberto Padrin, ha dichiarato che la battuta «non è commentabile», sottolineando che «questo evento è forse peggiore dell’alluvione del 1966 per la vastità territoriale». Ugualmente indignato anche Roger De Menech, deputato PD di Belluno, che su Facebook ha definito Grillo «indecente. Un clown». «Sono arrabbiato e indignato» continua De Menech sul suo profilo, e dopo aver definito nuovamente «pagliaccio» il « capo politico del primo partito italiano» pretende le sue scuse ufficiali: «Se avesse un minimo di dignità dovrebbe chiedere immediatamente scusa e devolvere alle popolazioni disastrate dal maltempo di questi giorni i milioni che guadagna con i suoi spettacoli in cui si permette di dileggiare chi è stato colpito dal maltempo».
Grillo ironizza sugli alberi di Belluno e non sul Ponte Morandi
Uno dei primi siti che ha riportatola “battuta” di Beppe Grillo è stato portale Ildolomiti,i che provocatoriamente nell’articolo scrive: «Da genovese avrebbe potuto giocare in casa e prendere come esempio il Ponte Morandi. Invece in casa (d’altri) si è buttato su quel bellunese che ancora oggi, come il Trentino, affronta l’emergenza». Non è la prima volta che l’umorismo di Grillo supera quella sottile linea tra la satira e il cattivo gusto: anche la sua battuta sui malati di Asperger al Circo Massimo era stato oggetto di grandi polemiche. In quell’occasione aveva tuonato che «l’autismo è la malattia del secolo» e si era dilungato sulla sindrome di Asperger dicendo che è «quella sindrome di quelli che parlano in quel modo e non capiscono che l’altro non sta capendo» e di cui soffrono molti «di questi filosofi in televisione» che « vanno avanti e fanno magari esempi che non c’entrano un cazzo con quello che sta dicendo. Hanno quel tono sempre uguale». E dopo è arrivato il video di Casalino sui malati della sindrome di Down e i vecchi. Forse, più che continuare a tirare in ballo il codice etico – vedi il caso Virginia Raggi – sarebbe ora che i 5 Stelle rivedessero il codice del buon gusto.
(Credits immagine di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)