Beppe Grillo contestato al Teatro Brancaccio dagli ex attivisti M5S: «Ci hai venduti»
19/02/2019 di Enzo Boldi
Non è il periodo di massimo successo di Beppe Grillo, almeno nei consensi dal punto di vista politico. E così, dopo le polemiche che hanno visto protagonista lo stesso comico genovese contro il quesito sulla piattaforma Rousseau per indicare la linea politica del Movimento 5 Stelle sul caso Diciotti e il processo a Matteo Salvini, alcuni ex attivisti M5S si sono ritrovati fuori dal Teatro Brancaccio di Roma – dove è in scena lo spettacolo di Grillo – per manifestare il loro dissenso contro il Movimento e contro lo stesso garante.
«Ci avete tradito, Beppe Grillo si dimetta da Garante», recitano alcuni cartelli tra le mani dei contestatori fuori dal Teatro Brancaccio. A guidare la protesta Francesca Benevento, consigliera del Municipio XII di Roma e che fa riferimento all’associazione del M5S del 2009, in modo da ricordare i veri valori che hanno portato all’origine del Movimento: «Hanno tradito i nostri valori per le poltrone, sono diventati dei portavoce di Salvini». L’accusa è di quelle forti e provengono dalla costola originari dei Cinque Stelle.
Beppe Grillo contestato prima del suo spettacolo a Roma
«Noi siamo gli attivisti del M5s del 2009 – spiega uno dei manifestanti fuori dal Teatro Brancaccio -. Stiamo protestando con Beppe Grillo perché deve prendere posizione sul fatto che il M5s si sta facendo vampirizzare da un politico come Salvini che è agli antipodi dei valori del Movimento». La maggioranza, per i grillini della prima ora, non può dunque esistere, specialmente se ci si fa fagocitare dalla Lega.
«Rousseau-Trouffeau»
«No Casaleggio, No Di Maio dal M5», recita un cartello mentre un’altra attivista, su un foglio, esprime il proprio dissenso sul voto online sul caso Diciotti: «Rousseau-Trouffeau». A pochi metri, davanti all’ingresso, due attivisti questa volta fedeli alla linea di Luigi Di Maio espongono la bandiera del M5S: «Abbiamo salvato il governo dal pericolo che in Italia torni Berlusconi».
(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI)