Il fratello di Battisti: «Lui è innocente. Salvini è un fascista, andasse ad arrestare i suoi amici in Brasile»

15/01/2019 di Enzo Boldi

«Cesare Battisti è innocente». A parlare liberamente e a esprimere certezze senza alcun dubbio è Vincenzo, fratello maggiore del terrorista e rientrato in Italia ieri mattina dopo un lungo periodo passato a fuggire nei Paesi che hanno negato l’estradizione all’Italia. Ora l’ex uomo dei Pac ha iniziato a scontare la propria pena all’ergastolo nel carcere di Oristano, ma c’è chi non ci sta e si oppone a questa caccia all’uomo, ritenuta ingiusta e fuorviante.

«Mio fratello è una vittima – dice Vincenzo Battisti a Il Messagero -. Sì, una vittima. È sempre stato condannato in contumacia perché i suoi amici pentiti lo hanno accusato. Siccome Cesare era latitante, diamo la colpa a Battisti e via». Nelle parole del fratello maggiore del terrorista italiano, c’è anche un grave atto di accusa nei confronti di tutto ciò che negli anni si è detto o scritto su di lui.

Il fratello di Battisti: «Salvini è fascista e non riporta a casa i terroristi neri»

«Quello che mi dà più fastidio è che Cesare non ha mai commesso i reati dei quali è stato accusato – prosegue Vincenzo Battisti -. Hanno sempre rotto le scatole a mio fratello, mentre i fascisti che hanno ammazzato si trovano in Brasile e nessuno li cerca». Poi l’accusa diretta al Ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Lui è un fascista. Perché non va a cercare i suoi amici in Brasile?».

«Se Cesare parlasse farebbe crollare la politica italiana»

Vincenzo Battisti parla anche delle confessioni fatte dal fratello a lui: «Cesare mi ha giurato di non aver mai ucciso nessuno. Anche Torregiani, che si trova in quelle condizioni, non per colpa di mio fratello ma perché a sparare fu il padre che lo colpì. I Pac volevano solo gambizzare il gioielliere che aveva ucciso uno di loro e comunque Cesare non era lì». In chiusura di intervista, Vincenzo Battisti lancia un monito alle istituzioni italiane: «Se mio fratello parlasse, farebbe crollare la politica. Non hanno mai voluto che parlasse perché sono tutti compromessi».

(foto di copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI, GIUSEPPE LAMI)

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