Barilla: «Non abbiamo autorizzato la Lega a utilizzare il marchio Ringo»

La replica dell'azienda dopo le polemiche delle ultime ore

31/08/2020 di Enzo Boldi

Dopo le polemiche, sui social è partito l’interrogativo: ma Barilla ha autorizzato la Lega a utilizzare un proprio marchio per fare campagna elettorale. Nel mirino delle critiche è finito un post condiviso dal Carroccio domenica mattina sui suoi canali social: ed è lì che è stato utilizzato un frame (con brand in bellavista) del noto spot della Ringo. Adesso, dopo ore di richieste e polemiche, la stessa azienda multinazionale spiega di non aver mai autorizzato il partito di Matteo Salvini a utilizzare quel logo e quella pubblicità.

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«Non abbiamo autorizzato nessun utilizzo del marchio Ringo», questa la sintetica e fredda risposta ricevuta dai giornalisti de La Repubblica alla richiesta di chiarimento. Insomma, il brand utilizzato per far campagna elettorale sui social non è mai stato avallato dalla multinazionale che, però, non ha voluto rilasciare nessun altro commento sulla vicenda che ha sollevato molte polemiche e proteste sui social (che proseguono comunque, in particolare su Twitter).

Barilla dice di non aver autorizzato la Lega per l’utilizzo del marchio Ringo

Una replica che, però, serve anche a spegnere le classiche campagne di boicottaggio che, sempre molto facilmente, si scatenano sui social quando un determinato personaggio (spesso politico) si espone o utilizza un determinato prodotto. In molti, infatti, prima della smentita di Barilla, avevano preso d’assalto Twitter scrivendo che non avrebbero più comprato i loro prodotti (dando il via anche ai confronti tra la qualità della loro pasta e quella di aziende concorrenti). Ora, però, con la risposta da parte della multinazionale, attraverso poche parole di replica a La Repubblica, la questione assume altri contorni.

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