Bardonecchia, agenti francesi entrano nella sede di una Ong, Rainbow for Africa, a caccia di migranti senza autorizzazione

Bardonecchia, cinque agenti francesi preposti alla sorveglianza dei confini sono entrati all’interno di una sede di una Ong, Rainbow for Africa, con le armi in mano, e sono usciti dal locale solo l’arrivo dei poliziotti italiani, allertati dal sindaco.

Bardonecchia, agenti francesi entrano nella sede di una Ong a caccia di migranti senza autorizzazione

Secondo il resoconto della Stampa alle ore 19 di ieri sera un gruppo di doganieri transalpini ha riportato un migrante, sospettato di essere un corriere di droga, in Italia. A differenza del solito, invece di riaccompagnare lo straniero alla stazione e lì lasciarlo, gli agenti francesi sono entrati, armati, all’interno di Freedom Mountain, il nome della base di Rainbow for Africa a Bardonecchia, dove è prestata assistenza verso i migranti che provano ad attraversare i confini attraverso le Alpi.

 

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«Gli agenti hanno intimato ai presenti di allontanarsi, mostrando le armi che avevano addosso. Il gruppo aveva con sé un giovane migrante, probabilmente ritenuto un corriere della droga: il ragazzo è stato portato nel bagno dove gli agenti gli hanno fatto l’esame delle urine», scrive Maria Teresa Martinengo sulla Stampa. L’azione dimostrativa, che rasenta la follia vista la mancata autorizzazione da parte italiana, è stata censurata dal sindaco di Bardonecchia, Francesco Avato: «Non avevano il diritto di entrare, nessun poliziotto italiano si sarebbe permesso di fare la stessa cosa in Francia».

 

La Ong Rainbow for Africa ha espresso una ferma condanna dell’invasione di Bardonecchia.  «Nel tardo pomeriggio di oggi, uomini della guardia di confine francese sono entrati armati nella sala della stazione di Bardonecchia dove operano i volontari di Rainbow4Africa, i mediatori culturali e gli avvocati di Associazione Studi Giuridici Immigrazione.  Rainbow4Africa e ASGI ritengono inaccettabile la grave ingerenza all’operato delle ONG e delle istituzioni italiane. Un presidio sanitario è luogo neutro, rispettato anche nei luoghi di guerra. 

Rainbow4Africa agisce secondo principi inviolabili: indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità. L’azione degli agenti della Dogana Francese viola tali principi. II comportamento adottato nei confronti del ragazzo nigeriano appare irrispettoso dei diritti umani.

Il dottor Paolo Narcisi, Presidente di Rainbow4Africa, commenta: “Riteniamo questi atti delle ignobili provocazioni. Abbiamo fiducia nell’operato delle istituzioni e della giustizia italiana, che sono state investite della responsabilità di attuare i passi necessari verso la Francia. Il nostro unico interesse rimane assicurare rispetto dei diritti umani dei migranti”.

Aggiunge l’Avvocato Lorenzo Trucco, presidente di ASGI: “Ritengo che quanto accaduto sia una gravissima violazione non solo di quel sistema dei diritti umani che dovrebbe contraddistinguere l’Europa, ma anche una violazione dei principi basilari della dignità umana, intollerabile nei confronti di persone venute per richiedere protezione. Si valuterà pertanto ogni possibile azione per contrastare simili comportamenti.”Nulla di tutto questo fermerà le nostre azioni a Bardonecchia, Oulx e lungo tutti i confini. Continueremo a lavorare per chiunque ne abbia bisogno».

Foto copertina: ANSA/Twitter

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