Bruno Barbieri fa e-learning di cucina. Su una piattaforma nuova, la sua

Abbiamo analizzato, insieme al manager dello chef Pasquale Arria, le caratteristiche e le idee che stanno alla base di Barbieri+

07/10/2021 di Gianmichele Laino

Prima o poi, bisognerà dare un definitivo riconoscimento alla qualità del contenuto, anche se questo viene proposto online, in uno spazio – come quello del web – che siamo troppo abituati a considerare gratuito. Se il tuo nome è Bruno Barbieri, la ricerca della qualità è una sorta di stile di vita, di modo di lavorare, di segreto del successo. Ecco perché il web, così com’è, allo chef inizia ad andare stretto. È su questa idea, in fondo, che si basa il concetto di Barbieri+, la piattaforma di e-learning lanciata dallo chef e da Realize Networks che ospiterà oltre cento contenuti di qualità, a disposizione degli abbonati che vorranno prendere lezioni online direttamente da lui. È il concetto di didattica a distanza, ma applicato secondo un principio più moderno e verticale. Lezioni di tecnica di base, storia dei prodotti, segreti sulle singole ricette: sono alla base dei video di cui lo stesso chef Barbieri è protagonista assoluto.

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Barbieri+ è una novità: ecco perché

«Abbiamo notato negli anni che c’è sempre stato uno zoccolo duro che ha sempre supportato lo chef negli eventi in presenza e che dà dei feedback propositivi – ci ha spiegato Pasquale Arria, manager di Bruno Barbieri e founder di Realize Networks -. Questa community, da noi, è stata sempre molto ascoltata. L’anno scorso abbiamo fatto un esperimento con un primo video-corso dello chef Barbieri, con un successo strabiliante. E si badi: abbiamo fatto una lunghissima produzione iniziata a gennaio 2019, dovevamo lanciarla a marzo 2020. Ma lo chef non ha voluto “vendere” qualcosa online nel periodo del lockdown e ha puntato, invece, sul proporre alla sua community dei video gratuiti e autoprodotti girati nella propria cucina, in quel periodo così difficile per tutti noi. Abbiamo lanciato il video-corso, invece, nei giorni della riapertura post lockdown e, nonostante questo, abbiamo ottenuto un ottimo riscontro. Da qui, è venuta l’idea di Barbieri+ che è un progetto nato insieme alla community che ci aveva dato, in passato, questi feedback positivi».

Un progetto che cerca di unire intorno alla sua figura, dunque, una community ancora più salda. È il concetto dello stare insieme, che lo chef ama proporre quando presenta la sua piattaforma: «La cucina è una grande passione che ci unisce e come tutte le passioni deve essere allenata ogni giorno – sono parole di Barbieri -. E così ho avuto un’idea: ho voluto creare uno spazio tutto per noi, dove gli abbonati potranno liberare tutta la vostra creatività. E io sarò al loro fianco, ogni giorno, sarò il loro aiutante e la loro guida, il loro compagno di viaggio in questa nuova incredibile avventura. Dentro a tutti noi si nasconde uno chef, e ora è arrivato il momento di farlo crescere. Insieme».

Il progetto prevede uno sforzo produttivo importante. Chi conosce lo chef, come Pasquale Arria, sa di avere a che fare con un professionista e con una persona che, quando viene coinvolto in un progetto, punta sempre al massimo: «Barbieri+ rappresenta un investimento continuo – ci spiega Arria -. Stiamo parlando di più di cento contenuti all’anno, ma è difficile quantificare il numero di video. Potrebbero essere anche 2-300. Ci sarà interazione testuale sulla piattaforma, all’interno di ogni singola lezione che viene rilasciata. Quando il periodo ce lo potrà permettere, stiamo pensando di fare degli appuntamenti sul territorio dedicato agli abbonati di Barbieri+. Ci sarà anche una scontistica importante per la community sui prodotti che lo chef di volta in volta si inventa e va a produrre. Ovviamente non stiamo pensando di creare Netflix con lo chef Barbieri, ma una community premium sicuramente sì».

È un modo per creare una sorta di social network personalizzato, una piattaforma che abbatte le distanze tra il creator e il suo pubblico. «In America questo meccanismo funziona tantissimo – continua Arria -. Si alza la qualità, che è sempre un aspetto positivo per il fruitore del contenuto, e si raggiunge un pubblico estremamente qualificato, che ci tiene a quello che fai e che dà lo stimolo al creator per fare sempre cose nuove. È un’asticella che si alza, insomma».

Le prospettive della piattaforma

Le prospettive di Barbieri+ sono interessanti. Quello delle piattaforme personalizzate, che vanno ben oltre Facebook o YouTube, è meccanismo che, fino a questo momento, in pochi hanno colto. Fin dove potrà essere sfruttato questo meccanismo, tuttavia, è una cosa che soltanto il tempo – e l’audience – potranno farci comprendere.  «Bruno Barbieri è uno che, nella vita, o si diverte nel fare una cosa o non la fa – conclude Arria -. È l’unico giudice che ha fatto tutte le edizioni di MasterChef perché quel format gli piace. L’esperienza di 4Hotel l’ha fortemente voluta perché adora l’Italia ed è un appassionato delle meraviglie che questo Paese offre. Del resto, le strutture alberghiere sono il nostro bigliettino da visita e fare un programma di questo tipo aiuta gli imprenditori nel renderli più visibili possibile. La televisione rappresenta un aspetto fondamentale per lo chef. Poi, se Barbieri+ sarà una nuova forma di espressione pubblica, se sarà l’unico canale di distribuzione di Bruno Barbieri, dipenderà dal successo di questa magnifica piattaforma. Dove c’è tecnologia, ci dovrà essere innovazione: come dice lui, l’importante è stare in bolla».

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