Barbara D’Urso ovvero ‘il voyeurismo italiano’

14/04/2020 di Enzo Boldi

Mettetevi l’anima in pace: la maggior parte degli italiani (perché siamo un popolo composto da oltre 60 milioni di persone) sta rispettando i vincoli disposti dal governo e sta limitando al massimo gli spostamenti. Ci sono stati sparuti (ma comunque gravi) casi di violazione negli ultimi giorni, ma sono una goccia d’acqua nell’oceano. Ma, in attesa della ripresa del campionato di calcio (semmai dovesse arrivare), lo sport più apprezzato dagli italiani sembra essere diventata la cosiddetta ‘caccia all’untore’, con persone che puntano il dito spesso senza conoscere la realtà dei fatti. L’emblema è diventato il video in diretta trasmesso da Barbara D’Urso nel corso della puntata del lunedì di Pasquetta di Pomeriggio Cinque.

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Nel corso della trasmissione, una delle più seguite nel pomeriggio televisivo italiano, è stata mandata in diretta una testimonianza video direttamente da un elicottero della Guardia di Finanza che stava controllando la situazione per le strade di Venezia. A un certo punto, con una foga da thriller investigativo, vengono mostrate le immagini di due agenti che corrono in spiaggia per fermare una persona che era a spasso con il suo cane.

Barbara D’Urso e la caccia all’untore

Toni concitatissimi, corsa e rincorsa immortalata dalla telecamera Mediaset presente a bordo dell’elicottero della GdF. Alla fine gli agenti fermano questa persona a spasso con il suo cane. Non si sa nulla di lei: non si sa se si trattava di un residente della zona o di altro. Se ha violato qualche prescrizione, saranno le forze dell’ordine a valutare e giustificare. Non di certo il dito puntato con l’obiettivo di una telecamera ‘giornalistica’ da un elicottero. Eppure il racconto, quasi da film giallo, è stato fomentato da una narrazione esasperata. Mentre Barbara D’Urso assiste dallo studio.

La narrazione voyeuristica

Come detto, in Italia sono state registrate alcune violazioni negli ultimi giorni. Sono molto poche rispetto al numero della popolazione, ma forse restano sempre troppe per questa fase di emergenza che stiamo vivendo nel nostro quotidiano. Ma raccontare quella goccia nell’oceano come un malcostume comune non è il modo giusto di narrare l’attualità. Stuzzicare la rabbia delle persone e fomentare il voyeurismo da balcone dovrebbe essere uno degli aspetti che l’informazione – non solo quella giornalistica – dovrebbe evitare. Il telespettatore, dal canto suo, ha sempre in mano lo strumento più democratico: il telecomando.

(foto di copertina: da Pomeriggio 5)

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