Barba Brisiu a Paterno capitale per un giorno: «Faccio rivivere il legno, in stretta armonia con l’acqua»

Tratta il legno in una maniera del tutto originale. La sua ispirazione arriva direttamente dalla rete, dove – già in passato – circolavano video di artisti che riuscivano a intagliare sculture utilizzando la motosega. Barba Brisiu li ha guardati e ha deciso che poteva riuscirci. Da diversi anni, ormai, va in giro per l’Italia a scolpire tronchi, regalando loro una seconda vita. Barba Brisiu è originario di Beguda, nella bassa valle Stura. Il suo vero nome è Fabrizio Ciarma. La sua missione è quella di riempire d’immaginazione i paesaggi già ricchi di bellezze paesaggistiche.

Per questo Barba Brisiu si è arrampicato fino alla vetta del monte Amoroso, verso la sorgente Sorgitora di Paterno, in Basilicata. Il piccolo paese è diventato capitale europea della cultura per un giorno, nell’ambito degli eventi organizzati in occasione di Matera 2019. Lui, insieme ad altri artisti intagliatori del legno, è una delle attrazioni principali di Mater Aquae Pater Lignum.

«La mia specialità è la scultura carving, con il motosega – racconta Barba Brisiu a Giornalettismo -: si tratta di un’arte già diffusa, che io ho appreso nel corso del tempo, ottenendo risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Oggi, sono in Basilicata perché il binomio legno e acqua mi sembra particolarmente significativo. L’acqua dà la vita, io restituisco la vita a dei tronchi o a dei ceppi che, altrimenti, sarebbero stati materiali di scarto».

Barba Brisiu è pronto a far conoscere la sua arte anche nell’Italia meridionale. Per questo motivo ha deciso di fare un regalo alla comunità di Paterno: «Le sculture che realizzerò nell’ambito di questa due giorni – dice Barba Brisiu – resteranno al paese, segno di riconoscenza per la sua ospitalità».

Poi ha illustrato il significato dell’opera che ha in progetto: «Questa scultura è tratta da una leggenda presente sul territorio, dove si racconta che le fate avessero fatto dono a un contadino di un tesoro. Alla mia domanda su cosa ci fosse all’interno di questo tesoro, mi fu detto che, probabilmente, erano monete d’oro, ma non ne erano certi. Nella mia interpretazione, il tesoro non sono monete d’oro ma la rivelazione delle sorgenti e il loro buon uso».

Matera capitale della cultura 2019 offre anche ai piccoli centri la possibilità di essere sotto la lente d’ingrandimento del mondo. Fa conoscere nuove forme di espressione, avvicina le culture. La proposta della due giorni di eventi, presentata nella giornata del 10 maggio, sarà ricca e unirà le peculiarità del territorio – con workshop tematici organizzati da imprese e associazioni del posto – a forme d’arte che arrivano da lontano.

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