I siti che “sgamano” gli studenti che cercano di barare agli esami online

In un periodo in cui molte attività didattiche vengono svolte da remoto, ecco che arrivano le contromisure

17/02/2022 di Redazione

Cruccio principale dei docenti in questo particolare momento storico in cui le scuole sono state costrette, spesso, a effettuare verifiche ed esercitazioni con valutazione in dad a causa della pandemia e del distanziamento sociale richiesto: garantire la regolarità dello svolgimento della prova, senza che questa fosse viziata da attività illecite (copiare, avere delle risposte alle domande già pronte, navigare su internet per trovare soluzioni ai test). Il servizio che si occupa normalmente di realizzare test a distanza, Honorlock, ha provveduto a mettere un argine a quegli studenti (o a chiunque si sia sottoposto a un test a distanza per qualche ragione) che cercano di barare e di cercare le soluzioni online. Infatti, su diverse piattaforme, ha inserito dei risultati scorretti ai test predisposti, in modo tale da evidenziare le eventuali incongruenze.

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Barare agli esami online è molto più complesso

Le piattaforme sono costruite in maniera tale che, nel caso in cui uno studente dovesse consultarle, inviano una notifica al software di test remoto dello studente, indicando che quest’ultimo sta tentando di imbrogliare. Il servizio di Honorlock è stato impiegato in 300 istituzioni educative negli Stati Uniti e tra queste si possono ritrovare l’Università del Maryland, l’Università della Florida, l’Arizona State University e l’Università del Massachusetts Boston. Una soluzione, questa, che tuttavia potrebbe essere presa in considerazione anche da altre aziende di tutto il mondo che realizzano test online e che potrebbero evitare l’annoso problema delle irregolarità quando questi ultimi si dovessero svolgere in rete (non per forza in periodo di Dad, ma anche nelle strutture dedicate degli atenei).

Sembra invece molto più invasiva un’altra tipologia di pratica di controllo utilizzata da Honorlock: quella cioè di attingere ai dati biometrici degli studenti, attraverso le webcam accese durante la prova. In questo modo, la piattaforma è in grado di avvisare i supervisori della prova nel caso in cui gli studenti eseguano dei movimenti strani (come può essere quello di dare una sbirciatina al proprio smartphone). Il riconoscimento biometrico e l’intelligenza artificiale applicati in questo modo, tuttavia, rappresentano una forzatura e un effetto decisamente sproporzionato rispetto a quello che potrebbe essere l’intento dello studente di barare all’esame.

Concentrandoci, invece, sulla tecnologia che permette di sfruttare piattaforme civetta per individuare gli studenti che provano a barare durante le prove su piattaforme online, occorre sottolinare che questa tecnica è stata già brevettata dall’azienda Quando uno studente accede a uno di questi siti, invia il proprio indirizzo IP, le informazioni sul dispositivo, i movimenti del mouse, i clic e tutto ciò che realizzano con il proprio device direttamente al server di Honorlock. I rischi di questa operazione sulla privacy degli studenti restano molto alti.

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