Bambino diabetico rifiutato dall’asilo pubblico, andrà in uno privato

Dopo un mese di prova, il bambino di due anni e mezzo non potrà più frequentare l’asilo pubblico. Il motivo avanzato dall’istituto di Reggio Emilia, è che il piccolo è diabetico e le insegnanti non se la sentono. Fortunatamente il bambino è stato accolto in un altro asilo, privato e parrocchiale. I genitori protestano: «Una motivazione sgangherata».

Bambino diabetico rifiutato dall’asilo nido statale, il padre:«Dopo il corso di formazione e il mese di prova, ci hanno detto di no»

Il bambino, che soffre di diabete dal primo anno di vita, è costantemente collegato ad un microinfusore per evitare le iniezioni di insulina e ad un sensore che permette di rilevare il livello glicemico. «Io e mia moglie riusciamo a sapere da un’app del telefono il tasso glicemico di nostro figlio, ma non a regolare il microinfusore» ha spiegato il padre. Inizialmente i due genitori si erano rivolti ad un asilo pubblico dove il personale era adeguatamente preparato ad assistere anche bambini diabetici. «Le insegnanti hanno seguito un corso di formazione, composto sia da una parte teorica che pratica» ha spiegato il padre. In accordo con le insegnanti, il bambino ha fatto un mese di prova, in cui ogni giorno era presente uno dei due genitori: tutto è andato liscio, senza nessun tipo di problema. Ma allo scadere del tempo prefissato, la famiglia ha ricevuto il rifiuto definitivo.  «Dopo esattamente un mese abbiamo ricevuto una lettera da parte della scuola. – spiega ancora il papà –  Le maestre si rendevano indisponibili ad assistere mio figlio. La motivazione, per altro sgangherata, era che non c’erano le condizioni per garantire un controllo glicemico». A nulla è valsa la riunione con il dirigente scolastico: «È stato un Natale terribile» ha commentato il papà.

La Federazione Diabete Regionale: «Il problema sta nella normativa obsoleta e superata»

Il problema, hanno evidenziato i genitori, è «nella normativa, che attualmente permette di non prendersi determinate responsabilità, per quanto dopo un corso se ne abbiano le competenze». Fortunatamente, i genitori hanno trovato una soluzione: un altro asilo sempre vicino casa, privato e parrocchiale. Una differenza di una ventina di euro nella retta (150 anziché 130) e la garanzia che il figlio venga adeguatamente seguito. La storia però ha sollevato diverse polemiche.  «Il personale scolastico si è trincerato dietro norme obsolete e superate» ha dichiarato Rita Lidia Stara, presidente della Federazione Diabete ER. «È stato proposto anche un supporto sanitario per la somministrazione al momento del pasto, ma il personale non intende occuparsi di nulla» ha aggiunto Stara sottolineando come  sia necessario «ottenere una normativa nazionale a tutela dei minori» come il piccolo di Reggio Emilia.

Il Pd: «Presenteremo un’interrogazione in Parlamento, il Governo non abbandoni i bambini e le loro famiglie»

L’appello lanciato dai genitori del bambino e da Rita Lidia Stara è stato accolto dal Partito Democratico, che ha annunciato l’intenzione di presentare alla Camera e al Senato delle interrogazioni sulla vicenda. Emilia Vanna Iori, capogruppo dem in commissione Istruzione, chiederà «quali misure l’esecutivo intenda mettere in atto per garantire il diritto allo studio di tutti i minori che hanno necessità di farmaci durante l’orario scolastico» poiché quanto accaduto «rende evidenti alcune carenze del sistema che andrebbero affrontate in termini di informazione e formazione del personale educativo e docente che opera in tutte le istituzioni educative». La parlamentare ha ricordato che in Italia «sono 20.000 i bambini e ragazzi che soffrono di diabete di tipo 1, una malattia che non rende diversi e che non è contagiosa». Per questo Iori si auspica che «il Governo voglia farsi carico di una questione che riguarda migliaia di famiglie cui è necessario dare risposte concrete». Un’interrogazione analoga verrà presentata a Montecitorio dai deputati reggiani Antonella Incerti, Graziano Delrio e Andrea Rossi.

(credits immagine di copertina: archivio Ansa )

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