In Senato come su FB: Bagnai paragona la situazione europea all’invasione della Germania nazista
Meno male che Salvini aveva chiesto di abbassare i toni
30/12/2020 di Enzo Boldi
Tre sono le cose: o la leadership di Salvini è stata accantonata dal suo partito, o quella sua lettera inviata al Corriere della Sera conteneva una bugia, o vige la regola del predicare bene e razzolare male. Perché le parole pronunciate dal senatore della Lega Alberto Bagnai oggi in Senato – durante le dichiarazioni di voto di fiducia al governo sulla manovra economica (passata anche a Palazzo Madama) – sono l’esatto simbolo di come non ci sia alcuna intenzione da parte dei rappresentanti del Carroccio di abbassare i toni. Eppure lo aveva chiesto il segretario della Lega in un appello pubblico. Evidentemente non viene ascoltato.
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E se non bastasse quanto andato in scena tra gli scranni di Palazzo Madama, Alberto Bagnai ha deciso di condividere quel paragone anche con i suoi fan sui social (tagliando il rimprovero della Presidente Casellati, arrivato alla fine del suo intervento)
Bagnai e il paragone tra la Germania nazista e quella di oggi
«In un afflato europeista il 1 settembre 1939 la Germania invase la Polonia perseguendo a modo suo, che nel frattempo è cambiato nelle forme ma non nella sostanza, l’obiettivo di una unificazione del Continente a suo uso e consumo», ha detto Bagnai dal suo scranno. Insomma, la sintesi è: la Germania nazista occupò la Polonia per unificare l’Europa sotto il proprio controllo e anche oggi – con modalità differenti – la sostanza non è cambiata. Un paragone privo di senso e che tira in ballo situazione completamente differenti. Ma il tutto porta acqua al mulino di uno dei principali anti-europeisti della Lega.
Interviene la Casellati, ma non nel video pubblicato dal leghista
Al termine dell’intervento del senatore del Carroccio, ha preso la parola la Presidente del Senato Casellati: «Sto controllando una sua espressione di un paragone tra la situazione della Germania e della Polonia che non mi sembra adatto a questa situazione, comunque sto controllando, mi viene segnalato il testo». E non c’è solo il testo, ma anche il video.