«Baby It’s Cold Outside» parla davvero di uno stupro?

Il Natale è alle porte e, oltre alle canzoni di Michael Bublé, Mariah Carey e gli Wham, vengono rispolverati anche  i grandi classici. Tutti tranne uno: «Baby it’s cold Outside» è stata censurata da delle radio Statunitensi e Canadesi perché racconterebbe un episodio di violenza sessuale.

Baby It’s Cold Outside, il testo racconta uno stupro

La canzone scritta da Frank Loesser nel 1944, è stato oggetto di grandi polemiche. Il testo, secondo le critiche, racconta di una donna che sta cercando di svicolarsi da un appuntamento, e ripete più volte «no, no, no». L’uomo insiste e si avvicina, versandole un drink e avvertendola del brutto tempo fuori casa. Lei insiste che deve assolutamente andarsene, ma lui la “costringe” a restare in casa con lui. La canzone proviene dal musical «Neptune’s Daughter» dove i tuoi attori mimano frase per frase il testo. Scena seguita poi da un’altra in cui i ruoli vengono invertiti.

Le radio censurano Baby It’s Cold Outside

Con l’arrivo delle trasmissioni natalizie, la stazione americana KOIT ha deciso di avviare un sondaggio tra gli ascoltatori per decidere se rimuovere o meno la canzone dai programmi di trasmissione, e il risultato è stato che la canzone non doveva assolutamente essere trasmessa. Simili decisioni sono state prese anche da alcune radio canadesi. La polemica si è quindi velocemente diffusa in rete, tra chi sostiene che sia inaccettabile promuovere la cultura dello stupore e chi invece ritiene che si tratti di un’innocente canzone di Natale fraintesa.

L’insegnante in inglese in difesa di Baby It’s Cold Outside

Per fare chiarezza, è intervenuta una ex insegnante di inglese e «grande fan del jazz degli anni 30 e 40». Su Tumblr ha spiegato passo per passo perché la canzone non c’entra affatto con la promozione della violenza sessuale, e gli screenshot della sua spiegazione sono stati rifondivisi su Twitter da altri utenti. «Hey Whats in this drink – che cosa c’è in questo bicchiere, ndr – era una battuta molto popolare al tempo – spiega – e fa riferimento al fatto che nel bicchiere c’è poco alcol», e non sarebbe un riferimento ad alcuna droga versata di nascosto per stordire la donna. «Vedete, questa donna sta rimanendo fuori fino a tardi, senza accompagnatore, a casa di un uomo – continua – Negli anni ’40, non era una cosa che le “brave ragazze” potevano fare, e lei vuole che gli altri pensino che lei lo sia. La donna nella canzone dice chiaramente, più volte, che quello che penseranno le altre persone vedendola rimanere, è ciò che la preoccupa davvero». Nel testo infatti molte delle battute femminili sono «I vicini potrebbero pensare che», «la mente di mia zia è viziosa», «ci sarà da chiacchierare domani». «Ma si sta divertendo e vuole restare, perciò dà la colpa del suo comportamento all’alcol» continua a spiegare l’insegnante su Twitter «senza rendersi conto che il drink è molto leggero, forse addirittura analcolico. Ed è lì la comicità». Insomma, non sta accusando il suo spasimante né di averla drogata, né di volerla obbligare a restare per approfittare di lei. «La battuta dell’incolpare l’alcol è la ricerca di una giustificazione per avere un rapporto consensuale e desiderato, avendo la scusa pronta in una società in cui per le donne è disdicevole avere incontri sessuali». Il fatto che l’uomo dica «fuori è freddo» sarebbe di per sé un gesto innocente, un modo per proteggerla dal maltempo e darle una scusa plausibile per giustificare agli altri che sia restata fino a tardi a casa sua, visto che lei continua a dire che «si presuppone che io dica no, no, no». E infatti alla fine della canzone, i due cantano insieme abbandonandosi alla passione.

Baby its cold outside non c’entra con lo stupro, o forse si

«Quindi non si tratta di una canzone su uno stupro» conclude l’insegnante nella sua spiegazione diventata virale su twitter, «anzi, parla di una donna che cerca un modo per esercitare la sua libertà sessuale in una società patriarcale costruita in modo da impedirglielo». In un certo senso però, la canzone parla di stupro, ma non nella visione emersa dalle polemiche: «È una canzone costruita per criticare una società dove le donne non sono libere di dire “si”… che significa anche che è una società dove le donne non possono dire chiaramente “no”» conclude.

(Credits immagine di copertina: frame dall’estratto del musical Neptune’s Daughter condiviso su YouTube)

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