La Azzolina sulla scuola nell’emergenza coronavirus: “Trasformiamola in opportunità per innovare la didattica”

Lucia Azzolina, ministra dell’Istruzione nel secondo governo Conte, sta affrontando la grande emergenza coronavirus che sta tenendo a casa milioni di studenti italiani in queste settimane con ottimismo. In un’intervista la politica ha parlato di un’«opportunità per innovare la didattica» facendo presente che «una classe del Maiorana di Brindisi ha fatto chimica in collegamento con Codogno e Vo». Pur sperando che lo stati di emergenza finisca e che tutto torni alla normalità quanto prima, la Azzolina sottolinea che il governo è pronto anche con un «piano di emergenza anche per gli esami di maturità» allontanando l’idea di un sei politico per la maturità 2020.

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Le chiusura scuola sono prese con l’Istituto Superiore della Sanità

La ministra dell’Istruzione sottolinea come le decisioni sulla chiusura e l’apertura delle scuole siano prese «non  in solitudine, ma sulla base dello scenario epidemiologico e della situazione reale» secondo il principio di «precauzione massima per gli studenti». Azzolina fa sapere che il coordinamento con le regioni è continuo, in questi giorni, e che nonostante il «momento di difficoltà» la situazione stia diventando «un’opportunità con una spinta che viene dal basso, dalle scuole stesse, perché molte la didattica a distanza la facevano già». E per portare tutte le scuole sullo stesso livello, almeno da questo punto di vista, il ministero dell’Istruzione lavora facendo «gemellaggi di istituti molto avanzati con altri più deboli» e «fornendo hardware laddove manca».

Anno scolastico salvo per tutti, ma no al sei politico (nemmeno ai maturandi)

Le prospettive sono quindi positive per tutti, anche per chi vive nella zona rossa. Qui e in tutti i casi in cui la scuola è chiusa «bisogna far sì che gli insegnanti non lascino soli i loro studenti, soprattutto i più piccoli». A questo scopo è stata aperta una «pagina sul sito del Miur» dove trovare «lezioni di formazione per i docenti, i cosiddetti webinar», che possano aiutare i docenti a rimanere al passo con la modalità di lezioni via web attualmente in corso. Agli studenti, invece, sono fornite «piattaforme che permettono di avere classi virtuali a tutti gli effetti»  con l’ausilio di «materiali virtuali forniti dagli archivi di Rai e Treccani». Niente scuse, quindi: il «sei politico» non esisterà per nessuno, anzi si farà leva sul senso di responsabilità di tutti.

(Immagine copertina dal profilo Facebook di Lucia Azzolina)

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