Iva Zanicchi ricorda Aznavour: «Un piccolo uomo diventato un gigante»

01/10/2018 di Enzo Boldi

Ha condiviso con lui numerose pagine della sua vita professionale e anche privata, tanto che nel 1971 pubblicò un album dedicato a lui. Iva Zanicchi ricorda Charles Aznavour come un uomo piccolo che, attraverso la sua musica, è diventato un gigante. Tra aneddoti e storie dal palco – e anche fuori – l’Aquila di Ligonchio ha raccontato il loro rapporto e la grandezza dell’ultimo vero chansonnier.

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«L’ho conosciuto a Parigi dove andai a sentirlo cantare al teatro Olympia – ci racconta Iva Zanicchi -. Dagli spalti si vedeva un uomo piccolo e gracile che, però, sul palco diventava un gigante». Un amore musicale tra i due che proseguì per diversi anni, con tanto di duetti in giro per l’Europa: «Ho avuto la fortuna di trascorrere con lui una settimana a Napoli e cantare ‘Ti Lasci Andare‘ sul palco di Senza Rete, con l’orchestra diretta da Pino Calvi. È stata un’emozione unica, di quelle che si vivono poche volte nella vita».

Aznavour Zanicchi, un amore musicale durato decenni

Poi spazio ad alcuni aneddoti, come quello accaduto in Germania. «Eravamo ad Amburgo per partecipare a uno spettacolo televisivo insieme – spiega Iva Zanicchi -. Eravamo entrambi impegnati, ma mi propose di uscire una sera per andare a seguire uno spettacolo di jazz. Arrivati al locale, però, scoprimmo che la serata non era proprio come pensavamo noi: nel locale c’era sì la musica jazz, ma di fronte a noi trovammo donne e uomini nudi». I due si guardarono negli occhi e, ridendo, hanno deciso di non partecipare a quella insolita serata.

Aznavour Zanicchi, gli aneddoti nei viaggi in giro per l’Europa

Altro racconto inedito riguarda una collezione di zuppiere: «Ero a Istanbul per esibirmi – racconta Iva Zanicchi -. Un giorno, mentre facevo un giro per negozi di antiquariato, mi imbatto in un servizio di zuppiere firmate Aznavour. Si trattava di manufatti del nonno di Charles. Le comprai e glielo dissi. Lui, mi chiese di vendergli il tutto per qualsiasi cifra, perché collezionava da sempre opere fatte dal nonno. Io ero pronto a regalargliele, ma quando ci vedemmo qualche anno dopo, purtroppo quelle zuppiere d’argento non c’erano più. Alcuni ladri le rubarono da casa mia qualche mese dopo il mio ritorno dalla Turchia».

Aznavour Zanicchi: «Charles non morirà mai»

Il ricordo di Charles Aznavour si sposta anche sul cantante e sulla musica che ha regalato grandi emozioni a diverse generazioni. «Se devo fare un paragone, il primo che mi viene in mente è senza dubbio Umberto Bindi – spiega Iva Zanicchi -. Entrambi sono stati capaci di provocare forti sensazioni attraverso la musicalità delle loro parole e delle loro note, riuscendo a scrivere pagine indelebili della nostra storia».

Nel giorno dell’addio a Charles Aznavour, però, Iva Zanicchi è sicura di una cosa: «La sua musica non morirà mai. È un qualcosa di diverso rispetto a tutto quello che fa successo al giorno d’oggi, che io non riesco a capire. Forse sarò vecchia, ma sapere che lo scorso anno lo spettacolo di Charles all’Arcimboldi di Milano ha fatto il tutto esaurito è un qualcosa che riempie il cuore».

(foto di copertina: archivio Ansa – video: Canale Youtube Cantanti italiane)

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