Cambio di avvocati nel caso Genovese: quello che avevamo scoperto

Ci siamo presi 24 ore per approfondire la notizia

03/12/2020 di Gabriele Parpiglia

Le coincidenze o le concause legate all’indagine che vede al centro l’imprenditore Alberto Genovese ogni giorno si gonfiano come una rete di un campo di calcio quando un bomber fa gol, questa volta a Giornalettismo non sono passati inosservati alcuni strani incroci o incontri che hanno come protagonista il “giovanissimo” Avvocato Saverio Macrì, che difende la vittima che ha subito violenza da Genovese e il corollario che fa parte del cerchio magico dell’imprenditore.

Avvocato caso Genovese, cosa è successo

Attenzione questo incipit dell’articolo lo avevamo scritto ieri notte per poi lavorare con calma sulla notizia perché i rumors che erano arrivati alle nostre orecchie erano incredibili. Così ci siamo presi 24 ore per capire e – infatti – che cosa è successo? La vittima di Alberto Genovese ha cambiato avvocato, scegliendo Luigi Liguori, ex difensore di Nina Moric. Ma andiamo con ordine e spieghiamo che cosa avremmo voluto raccontare per primi, prima che la notizia di oggi fosse resa pubblica.

La scintilla legata alla figura di Saverio Macrì, oggi nel ruolo di “sostituto processuale” (insomma per un fatto così delicato è subentrato un avvocato di esperienza in modo velocissimo affiancando gli altri, ndr), è scattata quando il giovanissimo Macrì è apparso per la prima volta in televisione.

Piccolo passo indietro.

Quello di Genovese non è un caso “qualunque” ma è “IL CASO”. Dentro a questa “sporca dozzina” potrebbero esserci altri reati che meritano la dovuta attenzione soprattutto da parte dei legali. Forse legali con una certa esperienza! Ma durante il programma Non è l’Arena condotto da Massimo Giletti c’è un punto sul quale ci siamo soffermati. Quando il conduttore chiede diretto all’avvocato: «Lei conosce Daniele Leali» – che era in collegamento da Bali. L’avvocato con tono di voce basso, lieve, afferma testuale: «Sì, l’ho conosciuto quando ero un giovane studente a Milano: lui faceva il vocalist, poi l’ho visto due, tre volte in vacanza a Formentera».

Saverio Antonio Macrì, dunque, quando era “giovane” conosceva Leali. Ma Saverio Antonio Macrì ha 32 anni. Ed è avvocato dal marzo del 2019, presso l’ordine degli avvocati di Arezzo, ed è nato a Bergamo il 30/5/1988. Così ci poniamo una domanda: a 32 anni si è ancora giovani o no? Date voi la risposta.

Quante possibilità c’erano che l’avvocato della vittima violentata da Genovese, fosse conoscente dell’amico intimo di Genovese? Quante possibilità al mondo? Ditecelo voi. Quante possibilità c’erano che l’avvocato della vittima avesse un locale a Formentera a pochi passi dal locale gestito – indovinate da chi? – proprio da Leali e indovinate quale casa c’era a Formentera: proprio quella di Genovese. Tutte coincidenze?

L’avvocato ammette di conoscere Leali perché da “giovane” frequentava il mondo della notte e a Formentera lo aveva visto in vacanza. In realtà, la passione per i locali e per il mondo della notte a Macrì non è mai passata. Secondo le nostre informazioni, anzi secondo le dichiarazioni di Macrì senior, il dentista dei vip Giovanni, padre di Saverio, la famiglia avrebbe delle quote, dal 6 febbraio del 2015, in un noto locale milanese – “Il 55 Milano” -, uno dei lounge bar più grandi del mondo. Insieme con loro, altri tre soci minoritari con esperienze nel settore. Il padre di Macrì affermava ai tempi: «Sarà una fucina di talenti con un taglio moderno in pieno stile bergamasco». Il “55” vola coinvolgendo tanti calciatori.

MA NON è TUTTO

Avvocato caso Genovese: l’articolo di Affari Italiani

Sabato, 27 aprile, il magazine Affari Italiani dedica un articolo al giovane Macrì eccolo:

«Al via la stagione estiva a Milano e alle Baleari per il brand del giovane imprenditore Saverio Macrì. Un passato da calciatore nell’Inter del Triplete, poi l’esame di avvocato e infine l’avventura da imprenditore di locali. È questa la favola di Saverio Macrì, il giovane milanese ideatore e fondatore nel 2015 del brand FiftyFive Milano, diventato in pochi anni un must dell’aperitivo milanese.

Un brand divenuto internazionale grazie all’apertura a maggio 2018 del “FiftyFive Milano Formentera”, meta turistica di numerosi vip, starlette e personaggi di tutto il mondo. Aperto nel quartiere che non dorme mai , nel cuore pulsante dell’isola … “Espujol”. Un Mixology bar in pieno stile isolano, che grazie ai colori minimal rimane ben legato alle sue origini chic, con uno spazioso dehor esterno dove gustarsi un ottimo drink in compagnia di amici.Cocktail ricercati, narghilè di ogni gusto, personale qualificato e dj set fino a tarda notte. Il “FiftyFive Milano Formentera” è diventato il ritrovo di molti amici, dj, calciatori , vip italiani e non…Max Biagi , Jonathan Kashanian , Clayton Norcross Ilario Alicante, e tanti altri…»

Alt. Avete letto? Ilario Alicante. Questo nome, leggendo gli articoli precedenti, non vi dice nulla? Dj famoso a Ibiza ma soprattutto amico intimo di Alberto Genovese. Per Genovese, Alicante aveva una playlist personalizzata come abbiamo potuto leggere nelle carte. Anche questo un caso? Che il dj amico per la pelle di Genovese frequentasse il locale dell’avvocato della vittima? E inoltre sempre Macrì nello stesso articolo appare abbracciato a Silvia Provvedi, poi con Giulia Salemi, poi con altre starlette e calciatori. Per carità, nessun reato: però al giovane avvocato piaceva il mondo dorato della notte e non quando era giovane, ma due estati fa. Non è tutto.

Sono molte le immagini che ci sono arrivate da quando il giovane avvocato Macrì è apparso in tv. E in queste immagini, spesso a Formentera, con lui c’erano i pierre che lavorano per Leali e che oggi hanno scelto il silenzio e sono svaniti “quasi” nel nulla.

Non sappiamo se altre immagini poi siano sparite dal web. Di certo l’avvocato amava la notte fino a “ieri”… e non quando era giovane. Questi sono solo fatti raccontati e dimostrati. Possono non voler dir nulla. O forse possono spiegare cambi di rotta e strategie che nei prossimi giorni ci daranno altre risposte su questo caso. C’è addirittura chi parla di un accordo in vista tra vittima e carnefice di 5 milioni di euro di risarcimento (lo scrive Gianluigi Nuzzi su La Stampa, lo riprendono Fanpage, Today, eccetera).

Noi non sappiamo se corrisponda al vero. Però ci torna in mente un aneddoto che ci ha svelato una delle tante fonti che abbiamo sentito in questo periodo e poi si sono sottratte e tirate indietro. Succedeva proprio i primi di ottobre, fuori da “Prima Cafe”: Genovese e co. venivano fatti allontanare perché non rispettavano le regole dettate dall’emergenza Covid. E perché i soci di Genovese non volevano prendere multe. Uno di questi, con due parole, ha liquidato la questione. «Se la multa è di 400 euro, per Alberto 400 euro sono come prendere un caffè». Questa frase fa pensare a tutta questa storiaccia – con i suoi personaggi collaterali e i loro ruoli dettati dal caso o dal caos, da un momento o forse da un caffè a suon di milioni?

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